Oltre che sui capi, negli ultimi anni l’attenzione intorno alle sfilate si è spostata anche sull’invito vero e proprio all’evento, che ormai rappresenta una componente molto più importante di un semplice messaggio. Se in passato il mezzo prediletto era una semplice busta dove venivano scritti indirizzo e data, ora i marchi hanno voluto investire maggiormente su una nuova frontiera con l’intento di abbattere le barriere della formalità.
A ogni kermesse abbiamo infatti visto buyer, influencer e media ricevere stravaganti forme di convocazione che hanno prontamente attirato l’attenzione del web. Va precisato però che non si tratta solamente di un espediente bizzarro per far parlare di sé, ma piuttosto di un modo per anticipare il moodboard che andrà a caratterizzare il défilé, oltre a simboleggiare come la comunicazione al giorno d’oggi si stia evolvendo.
Qui sotto abbiamo deciso di raccogliere per voi quelli più originali degli ultimi anni.
Le banconote false di Balenciaga
Si sa, Demna Gvasalia è l’uomo della provocazione e dell’originalità per eccellenza. La sua visione anticonformista ha letteralmente distrutto e ricostruito tutti i canoni dell’alta moda curando meticolosamente ogni dettaglio. Collaborazioni inaspettate, silhouette imprevedibili, campagne con testimonial stellari e sfilate rivoluzionarie sono alcuni degli ingredienti che hanno formato la ricetta del suo successo, ma non solo, anche gli inviti ai défilé rappresentano un elemento fondamentale. Prendiamo per esempio il recente mazzo di banconote false inviato per la collezione Summer 2023 di Balenciaga che si terrà alla Borsa di New York, ultimo caso di una strategia a dir poco geniale.
I giochi di Louis Vuitton
Nella direzione creativa di Virgil Abloh l’invito rappresentava un elemento decisamente importante per anticipare il mood delle collezioni e la sua visione. Un ricordo in particolare di questo suo spirito lo abbiamo se pensiamo alla collezione primavera/estate 2022 di Louis Vuitton, per la quale lo stilista ha spedito agli invitati un set di giochi logato che comprendeva un kit da beer pong, delle carte da gioco e un puzzle oggi custodito come un grail.
La caffettiera di GCDS
Il profumo di caffè, i resti della Magna Grecia, il calcio e la moda. Sono questi gli elementi che GCDS ha scelto per farci addentrare nel suo omaggio a Napoli che ha segnato la collezione autunno/inverno 2020. Proprio per questo, come invito è stata consegnata una speciale moka Bialetti che, come Giuliano Calza ha voluto precisare sui social, è stata numerata per rintracciare chiunque avesse intenzione di resellarla.
Gucci Quiz
Tra i primi brand ad accorgersi dell’importanza dell’invito c’è sicuramente Gucci che, con l’arrivo di Alessandro Michele alla direzione artistica, ha cominciato a investire molto su questo fattore, catturando l’attenzione sfilata dopo sfilata. Gli esempi di originalità adottata dal designer sono veramente tanti, ma ce n’è uno in particolare che ci ha colpito più degli altri per la sua genialità. Stiamo parlando del “GUCCIQUIZ!“, recapitato agli invitati alla visione della collezione “Aria“, in cui lo spettatore deve risolvere parole incrociate, rebus, sudoku e altri rompicapi ispirati al profondo heritage racchiuso nei cent’anni di storia del brand.
Le uova di serpente a sonagli e i mazzetti d’erba aromatica di Kanye West
Possiamo dire che Kanye West non sia nuovo alle stravaganze, ma ci sono delle volte in cui si è davvero superato. Come quando per il suo ritorno in grande stile alla fashion week, il creativo ha deciso di portare un po’ di Wyoming a Parigi. Niente di strano, se non fosse che i pochi invitati all’inaspettata presentazione della YEEZY SEASON 8 hanno ricevuto a sorpresa una lettera da Ye accompagnata da (finte) uova di serpente a sonagli e un mazzetto d’erba aromatica proveniente dal loro ranch di Cody.
Il pane di Jacquemus
Pane fresco e appena sfornato. L’identità e il successo di Jacquemus sono da sempre collegati da un approccio in bilico tra tradizione e spirito d’innovazione. Questo pensiero è stato ben rappresentato nell’invito alla sfilata per l’autunno/inverno 2019, il quale conteneva per l’appunto una pagnotta avvolta in un canovaccio brandizzato, assieme a una lettera in francese scritta a mano dove si invitava l’ospite a un “pranzo”.
La prescrizione medica di ASHISH
Per combattere l’oscurità invernale e la rigidità della moda, ASHISH ha pensato di fornire ai presenti alla sfilata autunno/inverno 2019 una prescrizione medica con una dose semestrale di paillettes da 5mm. Oltre ai dettagli riguardanti la location, la prescrizione specifica che la “medicina” non va ingerita e che potrebbe causare euforia.
La t-shirt di Off-White
Se pensate che utilizzare una t-shirt come forma di invito a una sfilata sia già di per sé un’idea geniale, avete senza dubbio ragione, ma dovete sapere che Virgil Abloh ha fatto qualcosa di ancora più incredibile. Era il 2017 quando il designer debuttava come ospite a Pitti Uomo presentando la collezione primavera/estate 2018 intitolata “TEMPERATURE” e, per l’occasione, consegnava ai circa seicento invitati un packaging concettuale contenente una maglietta arancione (lo stesso colore dei giubbotti catarifrangenti) con stampato un estratto della poesia “Untitled 4” di Omid Shams. Il suo era quindi un modo di comunicare un importante messaggio sociale attraverso un capo esclusivo, in perfetto stile Off-White.
La pasta di Fendi
Quale miglior simbolo per rappresentare l’eccellenza italiana e un clima casalingo se non un piatto di pastasciutta? Fendi la pensa proprio così e infatti, in occasione della collezione primavera/estate 2021, ha inviato a buyer, editor e influencer uno speciale pacco di pasta prodotto in collaborazione con Rummo come invito. Non i classici fusilli o spaghetti, bensì un formato creato ad hoc a forma di doppia F contenuto da un packaging d’eccezione, anch’esso ricoperto dall’iconico monogram.
I preservativi di Vetements
Vetements ha basato il suo successo sulla provocazione, perciò non c’è da stupirsi se ritroviamo il suo nome nella lista degli inviti alle sfilate più originali degli ultimi anni. Una delle sue trovate è stata infatti quella di ambientare un défilé di alta moda in un McDonald’s e di consegnare agli invitati due preservativi rigorosamente brandizzati.