Sin dal suo debutto come direttore creativo, Kim Jones ha stabilito che a ogni collezione corrisponde un’ispirazione ben precisa, talvolta proveniente dal mondo dell’arte e dalle figure più influenti nella storia della moda.
La sfilata dei capi autunno/inverno 2020 di Dior ha come punto di riferimento l’eclettico artista e designer Judy Blame, membro di spicco del movimento punk che ci ha lasciati due anni fa.
Ma dimenticatevi creste, chiodi, graffiti e borchie, perché il défilé andato in scena nella Place de la Concorde durante la Paris Fashion Week è stata una dimostrazione di eleganza sopraffina.
La differenza sta tutta nei dettagli, nello styling e ovviamente nei gioielli, affidati alle mani della talentuosa Yoon Ahn. Dalle spille da balia ai raffinati guanti, fino ai tagli sartoriali e la nuova variante del monogram Oblique, i look che hanno calcato la passerella erano impeccabili pur dando l’impressione di qualcosa di disordinato.
Facendo un paragone con la linea realizzata insieme a Shawn Stussy, notiamo che la differenza è abissale ma sullo stesso livello di qualità, e questo dimostra il concetto di versatilità che la maison sta cercando di costruire con riscontro positivo.