Juice WRLD lo sapeva: “Sono stato messo su questa terra per un motivo”

Sono anni difficili questi, anni in cui il mondo dell’hip hop piange troppo spesso i propri esponenti e oggi lo ha fatto di nuovo. Juice WRLD se n’è andato questa mattina, all’alba dei 21 anni compiuti appena sei giorni fa. Eppure lo sapevamo, i suoi testi, così come quelli di Lil Peep e Mac Miller, mettevano in mostra un dolore e una solitudine che abbiamo capito solo fino a un certo punto.

Quanti di noi si sono crogiolati nei loro testi? Tutti, almeno una volta, ma nessuno può rendersi conto quanto vero e reale – e diverso dal nostro – sia quel malessere. Juice ce l’ha detto più volte, ha urlato tutto il suo disagio in ogni canzone, ma oggi ci troviamo ancora una volta a dirci “è successo di nuovo”.

Qualsiasi aiuto che ho ricevuto è stato molto temporaneo. Tipo 4/5 ore con la sensazione che tutta questa merda sarebbe andata bene e poi il tuo buco diventa ancora più profondo di quello che era prima, e devi prenderne di più perché la tolleranza è aumentata, e ora sei a due, tre, quattro, cinque volte e prima che tu lo sappia, sei morto.

Juice WRLD su “Lucid Dreams”

Tutto è iniziato nel 2015, al suo primo anno di superiori, quando il rapper, al tempo noto come JuicetheKidd, registrò le sue prime tracce direttamente dal telefono e le pubblicò su SoundCloud. Poi è arrivato “Lucid Dreams“, il brano con cui molti di noi lo hanno conosciuto: era il 2017 e solo questo può farci capire dove quel singolo lo abbia portato.

In soli due anni Juice WRLD si è guadagnato il rispetto di tutta la scena e si è portato a casa collaborazioni che molti potevano soltanto sognare. Lil Uzi Vert, Young Thug, il disco a quattro mani con Future, la partecipazione all’ultimo album di Travis Scott e il tour che ha seguito con Nicki Minaj.

La velocità del suo successo è sempre stata un problema. Nel suo ultimo album, “Death Race For Love”, uscito lo scorso marzo, Juice ha messo insieme 22 tracce che hanno questo filo conduttore: il labirinto delle droghe nel quale è rimasto intrappolato, mentre tutto attorno a lui si muove così velocemente, troppo.

La fama toglie il respiro, le droghe prese per arginare i problemi si trasformano in un baratro da cui risulta difficile uscire perché tutti quanti, soprattutto in America, ci sono dentro. E non si tratta più di un gioco, ma di ben altro, di una trappola.

In una recente intervista con il New York Times, Juice WRLD, che la scritta “live life” ce l’ha tatuata sulle dita, aveva affrontato il tema della morte e della disintossicazione, spiegando quanto il suo attaccamento alla vita gli facesse paura.

Ogni tanto ho delle preoccupazioni. Ma alla fine starò bene. Sono stato messo su questa terra per un motivo.

Juice WRLD al New York Times

Un motivo c’era e c’è tuttora: ispirazione, esempio, insegnamento. E anche se con rammarico dobbiamo renderci conto di averlo appreso troppo presto, la sua vita artistica continuerà a fare tutto questo per lui.

Juice WRLD lo sapeva che questa era un’età dannata. “Cos’è il club dei 27? Non stiamo superando i 21” rappava in “Legends”.

Il mondo dell’hip hop lo ha ricordato così.

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😢😔 bye brother, love u dawg.. rip

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RIP 💔 @juicewrld999

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💔💔

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@juicewrld999 this unbelievable 😢

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Dam juice I love u lil bro shit fucked up

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🙏🏼 RIP @juicewrld999

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Long Live @JuiceWrld999 🙏💚🕊 💔

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