Lo scorso martedì 5 dicembre sono state rilasciate online su Yeezy Supply le nuove Yeezy 500 Desert Rat, ma questa volta il cop feroce a cui siamo abituati quando si tratta di sneakers targate Kanye West non è avvenuto. Il motivo è sostanzialmente racchiuso in due parole: “bundling method“, una strategia messa in atto da Mr. West ed adidas per cercare di “fregare” il resale market. L’acquisto della scarpa era infatti vincolato all’acquisto di altri due prodotti: una felpa e dei pantaloncini, per un totale di 760 $, un prezzo altissimo se si considera che il costo della sola sneaker era di 200 $.
Questo metodo ha dunque preso alla sprovvista tantissimi reseller, creando per un attimo instabilità all’interno di questo mercato secondario e la conferma di ciò arriva proprio da siti quali StockX e Grailed, dove i prezzi della scarpa variano dai 600 ai quasi 1800 dollari.
Se pensiamo poi ai drop precedenti, le anomalie e i tentativi di boicottare il resale market da parte di Kanye non si soffermano solo alle nuove Desert Rat, rimaste fin troppo a lungo online. Infatti, come già discusso in uno dei nostri ultimi articoli riguardo questo tema, la bolla speculativa che gravita attorno alle Yeezy si sta alterando e la release delle Yeezy Boost 350 V2 Beluga 2.0 ci dà ragione; l’enorme quantità immessa sul mercato dimostra la volontà del designer di dare la possibilità ad ognuno di avere il suo paio di Yeezy, frenando il gioco dei reseller.
In conclusione, questa volta sembra proprio che il rapper americano abbia voluto pensare un po’ di più alle sue tasche, cercando di accaparrarsi quel denaro frutto della rivendita.
Quale sarà la prossima mossa?
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