Kim Jong-un ha bannato i cappotti di pelle dalla Corea del Nord

Lo scorso maggio sul web si è diffusa una notizia che riguardava una singolare legge firmata da Kim Jong-un, la quale metteva al bando tutta una serie di elementi estetici come i jeans stretti o strappati, i piercing e la capigliatura mullet, poiché non conformi al regime e rischiosi di portare una “drammatica occidentalizzazione”. A quanto pare però, al leader nordcoreano non è bastato ed è per queso che ha deciso di prendere altri provvedimenti in termini di moda.

Secondo quanto riportato da Radio Free Asia, ora la Corea del Nord sta imponendo il divieto di indossare trench in pelle. Il motivo? Impedire ai comuni cittadini di copiare lo stile del proprio Leader Supremo.

Ultimamente il trench di pelle sembra essere diventato il nuovo must-have negli outfit di Kim Jong-un. Durante la parata militare all’8° Congresso del Partito, per esempio, lui e tutti gli alti funzionari sono stati avvistati proprio con indosso cappotti di pelle e, inoltre, la stessa tipologia di capispalla è stata avvistata anche indosso alla sorella di Kim, Kim Yo Jong, che di conseguenza ha fatto crescere la popolarità anche tra le donne.

I cappotti di pelle hanno quindi iniziato a essere riconosciuti come un simbolo di potere e questo fatto ha spinto i negozi di abbigliamento a iniziare a importare la pelle sintetica a Pyongyang, nonostante si tratti di un materiale estremamente costoso per gli standard del Paese.

Attualmente la polizia sta quindi perlustrando le strade per ritirare i capi ai cittadini e ai venditori, sostenendo che indossare abiti per assomigliare all’Alta Dignità è una tendenza impura che sfida le autorità. Tuttavia i giovani non accettano la decisione, protestando e rivendicando che non c’è motivo per cui sequestrare un prodotto innocuo che è stato acquistato con i propri soldi.