Il 2016 è stato un anno negativo per il Resell Market delle Adidas Yeezy. Chiedete ai reseller, vi potranno confermare.
Forti ribassi nei prezzi di rivendita e un saldo annuale in netto calo se confrontato con i prezzi resell e totale rivendite dell’anno precedente, il 2015, ovvero l’anno di debutto della collaborazione tra Adidas e Kanye West.
L’andamento negativo del mercato secondario è stato registrato in gran parte durante gli ultimi mesi dell’anno durante la release delle tre diverse colorazioni di V2 (red, green e copper) ed è crollato in maniera definitiva con l’arrivo delle Black Core/White la cui disponibilità è stata davvero molto elevata, troppo elevata (si parla di 20k/40k paia solo online sul sito adidas).
Per i consumatori tutto ciò si è tradotto in un enorme risparmio di danaro e d’altra parte ha reso il lavoro dei reseller più frustrante e complicato, specialmente se ci si improvvisa tali. Ma non preoccupatevi; le Yeezy si rivendono ancora al doppio se non al triplo rispetto il prezzo di retail.
La bolla speculativa creatasi dietro a queste sneakers, quindi, è destinata ad esplodere? Difficile fare previsioni nel lungo periodo anche perché le strategie di marketing di adidas sono spesso imprevedibili. La linea giusta da seguire affinché ciò non avvenga è la stessa che ha mantenuto nel lontano 2015: release in quantità limitata, nessun restock, difficoltà nell’acquisto della scarpa e lasciare il resto del lavoro a Mr. West permettendogli di indossare le sue creazioni in netto anticipo, creando cosi un maggiore hype (sappiamo bene che ciò che indossa Kanye diventa oro colato– ricordate cosa è successo con le Ultra Boost White/White 1.0?).
Detto ciò non vogliamo sembrarvi troppo avidi; ovviamente ci spiace parlare di sneakers in termini di soldoni. Ma sappiamo tutti che le Yeezy rendono a volte più di un titolo azionario, questa è la realtà.
Proviamo a farvi una piccola breve lezione di micro-economia per capire cosa è successo esattamente: paragoniamo il mercato secondario delle Yeezy (il resell market) ad un mercato perfettamente concorrenziale (mercato in cui il prezzo è dettato dall’incontro tra domanda e offerta, con l’obiettivo principale di massimizzare i profitti). In questo mercato i beni devono essere omogenei tra loro (tutte Yeezy), non esistono barriere all’entrata e all’uscita ovvero le imprese (nel nostro caso i reseller) possono entrare e uscire dal mercato senza difficoltà (ovviamente se e solo se sono riusciti a procurarsi le Yeezy) ed esiste trasparenza di mercato ovvero tutti dispongono delle stesse informazioni sul prezzo e sulle caratteristiche dei beni.
Per definire il prezzo di equilibrio P(E) utilizziamo le due curve: curva di domanda Yeezy data dalla quantità di beni che i consumatori (gli sneakerhead) vogliono acquistare ad un certo livello di prezzo e che dipende anche da variabili come gusti, reddito ecc. e la curva di offerta Yeezy dettata della legge tale per cui “la quantità offerta aumenta all’aumentare del prezzo“.
Rappresentiamo graficamente le due curve come segue:
Il prezzo di equilibrio P(E) (ovvero il prezzo che si è disposti a spendere per acquistare un paio di Yeezy nel resell market) è dato dal punto di incontro tra domanda e offerta. A parità di domanda, l’aumento dell’offerta si traduce in una riduzione del prezzo di equilibrio.
Vediamolo nel grafico:
Ecco cosa succede al prezzo di equilibrio P(E) quando aumentano le quantità offerte:
Ed è esattamente ciò che è avvenuto con le ultime Yeezy e con l’aumento degli stock disponibili; ecco perché i prezzi di resell sono crollati così tanto.
Inoltre i “Wolf of Wall Street” delle sneakers devono tenere presenti anche altri aspetti fondamentali:
1) il prezzo di rivendita delle Yeezy è molto alto prima della release effettiva (semmai le vostre conoscenze e abilità vi permettano di procurarvene un paio prima di tutti gli altri);
2) il prezzo di rivendita inizia a scendere a seguito delle prenotazioni con l’app confirmed;
3) il prezzo di rivendita crolla definitivamente il giorno della release effettiva della scarpa e continua ad avere un andamento tendenzialmente negativo col passare del tempo.
Guardiamo cosa è successo con la release delle Yeezy V2 Black Core/White:
Osserviamo ora il grafico confrontato con le altre colorways:
Chi è entrato nel mercato nel 2015, con le nuove V2 ha visto i margini di guadagno dimezzarsi (scordatevi rivendite al 300/400% del retail price come avveniva con le V1).
Più quantità, maggiore concorrenza, maggiore facilità nell’acquisto e minor desiderio di acquistare le Yeezy hanno caratterizzato la caduta dei prezzi delle V2 rispetto alle V1.
Chissà se le adidas Yeezy faranno la stessa fine delle Jordan…di sicuro, come afferma Kanye “Yeezy just jumped over Jumpman” e, al momento, questo dato di fatto non glielo toglie nessuno.
Staremo a vedere cosa accadrà nel 2017, chi vivrà vedrà. Nel frattempo prepariamoci all’uscita delle prossime Yeezy “Bred”, i cui stock saranno molto più limitati rispetto alle precedenti colorazioni dello stesso modello. A buon intenditor…