
Per il trentesimo anniversario dei Giochi Olimpici di Barcellona ’92, Diadora si è affidata al giovane brand nato proprio nella città catalana tre anni fa. Stiamo parlando di SSSTUFFF, un marchio streetwear dall’estetica incredibilmente irriverente che ha interpretato secondo il proprio gusto il modello della sneaker Mythos 280 GB.
In questo progetto i protagonisti sono i dettagli: sia per la scarpa, sia per il box, è stata messa in gioco un’ottima scelta di plus stilistici che contribuiscono a renderlo unico. I dettagli della sneaker, l’estetica di SSSTUFFF, sono tutti argomenti che abbiamo affrontato nell’intervista con Ho e Jepi, i due fondatori. Fare un giro sul loro website è un’esperienza visiva importante, ed è strettamente consigliato farlo prima di leggere quest’intervista: i loro packaging sono qualcosa di sregolato, così come i design che riprendono da alcuni loghi che sicuro tutti noi abbiamo visto in giro almeno una volta nella nostra vita.
Outpump: I rip-off sono ancora vivi nel mondo della moda. L’idea di prendere un logo o un design già esistente e reinterpretarlo. Ancora? Qual è il motivo?
SSSTUFFF: Siamo sempre stati ossessionati dagli oggetti comuni, quelli che si vedono tutti i giorni, per questo sul nostro sito puoi trovare prodotti che riprendono in maniera palese il logo e lo schema colori di DHL. Ma il nostro obiettivo non è quello di copiare eh, sia chiaro. Vogliamo elevare a tutti gli effetti alcuni oggetti che sono protagonisti della quotidianità delle persone ma che alla fine non godono di grande considerazione. Ad esempio i giochi. Molti packaging che facciamo prendono ispirazione dai giochi (quelli che in Italia trovi anche in edicola, ndr.).
Mentre Jepi ci spiega la loro idea, è intento nel mostrarci uno degli ultimi design – volontariamente kitsch – che ha studiato assieme al suo fidato compagno: si tratta di una mini-bag abbellita da due cartoline coloratissime, quelle che troveresti in un qualsiasi bazar di un luogo di vacanza. Chissà a quale packaging hanno pensato per questo prodotto.
Outpump: Pensate che i packaging – in generale – godano in di un’intrinseca forza attrattiva?
SSSTUFFF: In un certo senso, sì. Da piccoli andavamo nei negozi di giocattoli e volevamo delle cose solo perché eravamo colpiti dal loro packaging. È come se completasse l’esperienza d’acquisto. Perché qualcuno deve acquistare un prodotto che trova all’interno di una confezione senza godersi la confezione stessa? Anche oggi quando entriamo nei supermercati ci capita di comprare dei prodotti solamente perché hanno confezioni interessanti.
Outpump: Qual è il packaging più pazzo che avete realizzato?
SSSTUFFF: Senza alcun dubbio quello della “Geological Club White”. La maglietta viene distribuita in un grande box di 5kg con tanto di set che comprende martello e cacciavite. Ti chiederai giustamente a cosa serve quel set (ride – ndr)… A distruggere lo strato di cemento, calce e sabbia che ricopre la maglietta. È letteralmente seppellita sotto il cemento, non so neanche perché abbiamo pensato a questo concept, abbiamo impiegato nottate intere per allestire questi packaging, ora ti mostro un video su Instagram.
Outpump: E il design che avete sempre sognato di fare? Qual è?
SSSTUFFF: In fin dei conti tutti i design a cui pensiamo sono tutti molto realizzabili perché sono una vera e propria riproduzione di prodotti industriali. Ci ispiriamo ogni giorno all’estetica dei prodotti che si vendono generalmente all’interno dei supermercati. Sul nostro sito puoi vedere che abbiamo in vendita sia “Air Freshener Hoodie” che “Air Freshener T-shirt”, si tratta di due prodotti che hanno come particolarità quella di avere una grafica che, se sfregata, emana un odore di lavanda, tipico degli spray per ambienti. Questi sono i nostri concept, perché derivano effettivamente dalle esperienze multisensoriali che viviamo tutti i giorni.
Sull’estetica dei supermarket, Ho e Jepi sono riusciti a costruire il loro brand. Nel loro store di Barcellona la gente entra chiedendo se si tratti effettivamente di un supermercato, in quanto il punto vendita assomiglia veramente a un supermercato. La “Scented Printing Fruit Tee” che i due creativi hanno inventato, e conseguentemente messo in vendita, ha la particolarità di essere venduta all’interno di una di quelle scatole di cartone ricoperte da pellicola che solitamente contiene la frutta.
Outpump: La vostra incredibile stravaganza è il vostro punto di forza! Sapete scherzare mettendo in gioco una buona dose di irriverenza. Quest’ultima può creare ponti ma allo stesso tempo distruggerli, eppure siete riusciti a collaborare con Diadora in occasione del trentesimo anniversario dei Giochi Olimpici di Spagna ’92. Non è una cosa da poco, dato che spesso lo sport – e in particolare alcune competizioni – sono viste con un occhio estremamente istituzionale e serioso.
SSSTUFFF: Hai ragione, ma noi proviamo a mettere la nostra spiccata ironia in tutti i progetti. Il “tono” di SSSTUFFF rappresenta davvero il nostro modo di pensare e vedere le cose. Abbiamo sempre voluto essere diversi, essere contraddistinti da qualcosa. Siamo sempre stati fan di Supreme e Palace, brand che hanno raggiunto un determinato livello di successo perché sono sempre rimasti “real” con qualsiasi partner con cui hanno collaborato.
Outpump: Quindi sono i brand che devono “adeguarsi” al vostro stile e non viceversa? E in merito a ciò, com’è nata la collaborazione con Diadora?
SSSTUFFF: Beh, più o meno sì. Quando un brand si interfaccia con te per creare qualcosa è perché si fida della tua estetica e della tua “filosofia”. Quando Diadora ha bussato la porta lo ha fatto perché sapeva che servivano persone giovani con una mentalità fresca per portare avanti un progetto di questo genere, insomma siamo addirittura più giovani di Barcellona ’92! Abbiamo iniziato il nostro primo scambio di idee ad aprile, purtroppo non siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo fare, specialmente a livello di produzione…
Outpump: Cosa volevate fare? Immagino ti riferisci a qualcosa che riguarda la sneaker.
SSSTUFFF: Vedi, il concept della scarpa è ispirato – più precisamente – alla cerimonia di apertura di quell’edizione dei Giochi Olimpici in cui venne sferrata la famosa freccia infuocata. Ecco, quei fili che sono presenti sulla parte laterale della sneaker, seguendo il concept iniziale, dovrebbero essere bruciati con un accendino. Quando abbiamo ricevuto il primo sample di questa scarpa abbiamo bruciato quelle frange fatto. Il risultato? Una parte della sneaker si è bruciata di conseguenza. Abbiamo sostituito questa feature con le istruzioni che trovate scritte nell’etichetta presente nel box che consiglia di tagliare quei fili con delle forbici. Purtroppo non abbiamo potuto lasciare invariata la nostra idea principale, immagina quante persone non avrebbero capito l’idea e si sarebbero lamentati dei danni alla sneaker, o comunque, quante persone brucerebbero una scarpa da €170? Un po’ ci dispiace perché sarebbe stato un concept più completo, ma la scarpa è bellissima anche così, anche se speriamo che comunque qualcuno proverà a farlo, ne andremmo fieri.
La collezione è disponibile sul sito di Diadora e sul sito di SSSTUFFF.