La collezione uomo SS26 di Louis Vuitton parla di India, sole e viaggi infiniti

Pharrell Williams ha decisamente amato l’India: la collezione uomo che ha presentato per la SS26 di Louis Vuitton davanti al Centre Pompidou è infatti l’unione della visione del direttore creativo e di un tributo allo stile indiano contemporaneo. È qui che il pubblico sembra essersi soffermato. I colori della collezione sono caldi e apparentemente scoloriti dal sole, a partire dal denim marrone pensato per scolorirsi nel tempo, fino al viola che sostituisce in gran parte i colori scuri della collezione. 

Una dedica all’India che per quanto inaspettata da Louis Vuitton, soprattutto per una collezione che non si classifica come Cruise, è stata frutto di una collaborazione pensata e autentica con il gruppo di architetti di Studio Mumbai. Sono loro che hanno infatti pensato e realizzato il setting della sfilata: una riproduzione enorme di un classico gioco indiano “Snakes and Ladders” ha riempito lo spazio sotto al Centre Pompidou mentre il museo ha già iniziato il suo percorso di ristrutturazione. 

Se il filo conduttore della collezione, come spesso accade per il brand, era il tailoring, questa volta il twist è stato nella ripresa del “dandismo”, anche questo declinato secondo il tema ricorrente della collezione in cui tutto, anche questo diventano un tributo all’India. Ci sono infatti gli accessori incastonati che completano look più sartoriali, ma c’è soprattutto un’attenta scelta dei colori che vanno dai toni chiari del beige a quelli più accesi del blu, viola e giallo. 

Un dettaglio importantissimo nella creazione della collezione sono gli accessori di pelletteria: molti dei bauli e borse hanno un motivo che per i meno attenti sembrerà inedito ma che viene invece dagli archivi del brand nel lontano 2007. Quando Marc Jacobs era alla direzione creativa della maison infatti era stata commissionata a Louis Vuitton la realizzazione di una serie di borse e bauli per il film Il treno per il Darjeeling” di Wes Anderson. Ora Pharrell ha quindi ripreso quegli stessi accessori, decorati da piccole palme e animali come giraffe e zebre, dandogli forse l’attenzione che meritavano e non hanno mai ricevuto come oggetti di scena. 

Così mentre le stoffe vanno dalla seta, alla lana, alla pelle, sono tutte accomunate da uno stesso trattamento: sembra tutto “invecchiato” dal sole, quasi consumato nel suo sbiadirsi. Questa l’interpretazione che il designer ha fatto della vita indiana moderna unita ad una sua versione del dandy, tradotta nel tattile di tessuti e accostamenti.