Oggi Supreme può essere considerato con pochi dubbi il marchio streetwear più celebre al mondo, complice l’enorme esposizione che ha ricevuto negli ultimi anni anche fuori dagli ambienti frequentati da appassionati e cultori del genere. Ovviamente le numerose collaborazioni sovraesposte, una su tutte quella con Louis Vuitton, hanno contribuito a questo ruolo da capolista di Supreme. Di certo non una novità: anche andando indietro negli anni, tralasciando per un attimo la nostalgia che spesso condiziona i ricordi, Supreme ha sempre avuto uno status diverso da quello degli altri marchi. Per un po’ di tempo, prima dell’esplosione, Supreme ha saputo far coincidere le radici di brand streetwear indipendente con la popolarità e l’esposizione, utilizzando la propria posizione per diffondere messaggi da qualcuno considerati controversi e creando così uno schema che tanti altri marchi negli anni successivi avrebbero provato a ricreare.
Come spesso (anzi, sempre) capita nel mondo dello streetwear a fare grande il marchio sono le persone, soprattutto quelle che lo supportano dal primo giorno influenzandone lo sviluppo. Da questo punto di vista Supreme non ha fatto eccezione: la New York di metà anni ’90 era sicuramente terreno fertile ed è stata soltanto una fortuna poter sviluppare un marchio in quel contesto, ma Supreme ha sempre avuto la capacità di essere il perfetto collettore per tutte le grandi personalità e le menti creative, anche ben al di fuori della scena skate. Musicisti, registi, artisti, fotografi, writer: Supreme è diventata rapidamente il fulcro della scena streetwear newyorkese e sono molti i riferimenti presenti nelle collezioni prodotte tra il 1994 e i primi anni ’00 che lo dimostrano.
Lo scorso anno Supreme ha deciso di celebrare i venticinque anni trascorsi dall’apertura dello storico negozio al 274 di Lafayette Street (pochi mesi prima del trasferimento nel nuovo spazio al 190 di Bowery) e, per l’occasione, ha pubblicato sul suo profilo Instagram alcune foto provenienti dall’archivio del marchio, scattate tra il 1994 e il 2001.
Il concetto di crew, il celebre “World Famous Supreme Team“, è sempre stato fondamentale per il brand e torna molto utile per provare a raccontare un po’ dei primi anni di Supreme. Per provare a parlare di quel periodo, andando anche a evidenziare figure importanti ma spesso poco discusse, ho voluto scegliere due foto di gruppo che rappresentano al meglio i due lati del marchio: lo skate brand e il punto d’incontro per grandi menti creative.
La prima foto scelta è stata scattata da David Shadi Perez nel 1995 o nel 1996 e vede parte dello skate team originale di Supreme impegnato su un set improvvisato nello scantinato del negozio al 274 di Lafayette Street. Durante questo shooting Shadi scatterà una foto ben più celebre: l’ad Supreme con il Classic Logo del 1996, utilizzato anche per uno dei primi cataloghi del brand.
Da sinistra a destra troviamo:
Mike Hernandez
Presente nella scena skate newyorkese fin dall’inizio degli anni ’90, Mike Hernandez è uno dei membri originali del team di Supreme. Prima di entrarne a far parte insieme al futuro compagno Peter Bici e a Jefferson Pang è stato protagonista di una celebre ad di Venture Trucks scattata a San Francisco. Al termine della carriera da skater, Hernandez è diventato un pompiere per la Ladder 118 di Brooklyn, una delle caserme divenute celebri per aver preso parte ai soccorsi dopo gli attacchi al World Trade Center dell’11 settembre 2001.
Justin Pierce
Così come altri “affiliates” di Supreme, anche Justin Pierce ha frequentato per molto tempo Washington Square Park, dove venne scoperto e scelto da Harmony Korine e Larry Klark per interpretare Casper nel suo film culto “Kids”, del 1995. Lo stesso temperamento che rese Pierce perfetto per interpretare Casper causò anche diversi problemi sul set a causa dei suoi atteggiamenti fuori controllo. Dopo la fama ottenuta grazie a “Kids” Justin Pierce decise di trasferirsi a Los Angeles per proseguire la carriera da attore. Pierce è morto a Las Vegas nel luglio del 2000, a 25 anni.
Ryan Hickey
Secondo molti Ryan Hickey era il più promettente tra i membri del team originale di Supreme. Già parte del team Zoo York, Hickey è stato uno degli skater più longevi tra quelli affiliati a Supreme e uno dei primi a essere coinvolto nel progetto Supreme. Hickey ha deciso di chiudere la sua carriera da skater professionista all’età di 25 anni, non trovando più stimoli nelle nuove dinamiche dell’industria.
Peter Bici
Come Hickey anche Peter Bici è stato tra i membri del primo team Zoo York, da cui è poi passato a quello di Supreme tra il 1994 e il 1995. Alla carriera da skater Bici ha affiancato in un primo momento quella da modello, avendo partecipato ad alcune campagne per Calvin Klein dopo essere stato notato proprio fuori dal negozio Supreme di Lafayette Street. Al termine della sua carriera Bici ha seguito le orme di Mike Hernandez, entrando a far parte del corpo dei pompieri di New York City.
Gio Estevez
Oltre ad essere stato parte dello skate team di Supreme, Gio Estevez è stato ufficialmente anche il primo dipendente assunto da James Jebbia subito dopo la fondazione di Supreme. Dopo essere diventato una delle figure di riferimento non solo nel team ma anche in negozio, Estevez ha intrapreso una carriera parallela allo skate realizzando grafiche per Stereo, Real e Cliché, oltre ad aver lavorato con Number (N)ine, Analog, Burton e, ovviamente, Supreme. Con il suo brand ANX Originals, Gio Estevez è stato selezionato da Converse per partecipare al progetto PRODUCT(RED), realizzando una propria edizione della Chuck Taylor Hi nel 2010.
Jones Keeffe
Jones Keeffe è stato parte del primo team Supreme insieme a suo fratello Chris, mentre entrambi erano sponsorizzati da Vans USA. La carriera di Jones si è interrotta per circa tre anni a cavallo del 2000, periodo in cui Keeffe si è dedicato principalmente ai graffiti. Chris, invece, è rimasto nell’ambiente streetwear newyorkese fondando al termine della sua carriera da skater il celebre sneaker shop DQM insieme a Dave Ortiz, che ha appunto dato il suo nome a Dave’s Quality Meat.
La seconda foto scelta è stata scattata dalla celebre fotografa Sue Kwon, che ha partecipato negli anni successivi a diversi progetti di Supreme. In questa foto di gruppo sono presenti alcuni dei nomi più importanti nella storia iniziale di Supreme (Harold Hunter, Chappy), oltre a figure che, ancora oggi, giocano un ruolo importante nel mondo dello streetwear (Keith Hufnagel, Gino Iannucci).
Da sinistra a destra troviamo:
Quim Cardona
Secondo alcune voci Quim Cardona è lo skater che ha ispirato Harmony Korine per creare il personaggio di Telly, il protaognista di “Kids”. Korine e Larry Clark pare avessero anche scelto Cardona per interpretarlo, ma il ruolo venne successivamente assegnato a Leo Fitzpatrick. Dopo gli anni di Washington Square Park, Cardona divenne un “membro non ufficiale” del team Supreme, con cui partecipò anche alle riprese di alcune pubblicità nella seconda metà degli anni ’90.
Chappy
Chappy è stato uno dei primi commessi dello store Supreme di Lafayette Street, ruolo che gli ha garantito un posto nella storia del brand. A Chappy, per esempio, è attribuita l’idea di far autografare a tutti i membri della crew estesa di Supreme una delle Travis Bickle Tee, su cui oggi sono presenti i nomi di tutti gli skater del team originale del brand, oltre a diversi personaggi della scena newyorkese di fine anni ’90.
Keenan Milton
Keenan Milton è nato ad Atlanta, Georgia, ma è stato cresciuto a Harlem dalla nonna. Per questo motivo durante la sua adolescenza è entrato in contatto con molti dei grandi nomi della scena skate newyorkese degli anni ’90, compreso il team Supreme. Milton è tragicamente scomparso il 5 luglio del 2001 a causa di un annegamento accidentale durante un party indetto per celebrare l’Independence Day. Nel momento della sua morte Milton era all’apice della carriera, in suo tributo uno spezzone di video che lo vede protagonista è stato inserito in apertura del video “Yeah Right” rilasciato da Girl e Chocolate Skateboards nel 2003.
Gino Iannucci
Gino Iannucci è lo skater preferito del tuo skater preferito. Da molti è considerato una leggenda e in alcuni scatti risalenti alla fine degli anni ’90 non è difficile vederlo indossare capi Supreme. Nel 2002 Iannucci è entrato a far parte del primo team Nike SB insieme a Danny Supa, Richard Mulder e Reese Forbes, con cui ha partecipato al lancio ufficiale della Dunk SB Low realizzando una colorway dedicata. A quasi vent’anni di distanza la partnership con Nike è ancora attiva e ha visto da poco l’uscita di una Bruin React in collaborazione con il suo brand, Poets.
Harold Hunter
Quando si parla di Harold Hunter si parla di una delle icone dello skate newyorkese. Hunter ha iniziato la sua carriera nella Grande Mela alla fine degli anni ’80, venendo successivamente sponsorizzato da Skate NYC, Zoo York e Supreme. Hunter è scomparso prematuramente nel 2006 a causa di un’overdose, ma la sua memoria è mantenuta viva dall’Harold Hunter Fondation. Proprio la Fondazione ha collaborato nel 2014 con Supreme e Comme Des Garçons per realizzare una collezione tributo per Hunter.
Keith Hufnagel
Nonostante sia ormai solidamente associato alla West Coast, le radici di Keith Hufnagel partono dall’East Side di New York. Grazie alla passione per lo skate si è avvicinato prima ai fratelli Keeffe a Brooklyn (entrambi membri del Supreme Team originale), poi a Gino Iannucci e Jon Buscemi a Long Island. Dopo essersi trasferito a San Francisco, Hufnagel ha fondato il brand streetwear HUF nel 2002, oggi uno dei nomi più importanti nel mondo skate/streetwear. Recentemente ha rilanciato anche Metropolitan, un side project nato nel 1994 e successivamente accantonato, con cui ha collaborato con adidas per realizzare una ZX8000.
Jon Buscemi
Il percorso di Jon Buscemi è stato molto particolare, inziato per molti newyorkesi con il passaggio dal College a un posto da broker a Wall Street. Contemporaneamente, però, Buscemi si era guadagnato la fama di grande collezionista di sneakers e, una volta deciso di seguire la sua passione, ottenne un posto in DC Shoes dedicandosi agli special projects. Negli anni successivi Buscemi ha contribuito alla fondazione di Gourmet Shoes, prima del lancio del suo brand omonimo con cui ancora oggi realizza sneakers di lusso prodotte in Italia.