L’acquisto di prodotti online è spesso frutto di voglie e desideri impulsivi, alimentati maggiormente da servizi quali Klarna, Scalapay, e il pagamento rateizzato di PayPal, che allontanano ancora di più i clienti dagli stori fisici
Un sondaggio condotto da M-Cube, azienda leader nella gestione dei contenuti per il marketing in-store e out of home, ha intervistato ragazzi appartenenti alla fascia d’età dai 18 ai 24 anni con lo scopo di conoscere meglio le loro abitudini e le preferenze d’acquisto di abbigliamento high-street e ha così scoperto che quasi la metà di essi (49%) ha affermato di provare una forma d’ansia durante le proprie esperienze in store, mentre il 47% ha precisato di provare molta più ansia e disagio in questo momento rispetto al periodo pre-pandemico. Inoltre, i ragazzi di quella fascia d’età sono spesso in difficoltà a interagire con i commessi, e preferiscono ottenere informazioni sui capi attraverso i canali online dello store in questione.
Generalmente parlando, invece, più di 5 persone ogni 10 prediligono lo shopping online rispetto all’acquisto all’interno degli store fisici; il 73% di essi ha motivato la risposta evidenziando come l’esperienza d’acquisto online sia molto meglio in quanto permette di reperire i prodotti che si desiderano molto più velocemente.
Questi dati e queste affermazioni dei giovani di oggi chiaramente non sono categoriche, dunque non chiudono assolutamente le porte a una probabile “rivalsa” dello store fisico su quello digitale. Però, molti dei giovani intervistati (circa il 60%), sostengono che l’esperienza in store andrebbe migliorata di gran lunga. La soluzione è sempre la stessa, e fa parte di uno di quegli “hot topic” emersi tra il 2020 e il 2021: puntare su concept store in grado di costruire uno spazio sociale e un’esperienza a 360 gradi per i clienti.