Il boom economico e l’inaugurazione dell’Autostrada del Sole, la nascita della “società di massa” e la speranza di un futuro rivoluzionario: gli anni ’60 sono stati, in Italia in particolare, un periodo di crescita e splendore unico. E mentre al cinema spopolavano i film di Fellini e Antonioni e sulle spiagge risuonavano “Abbronzatissima” e “Stasera mi butto”, sul mercato approdava quella che sarebbe diventata il simbolo dell’estate italiana: la Graziella.
La prima versione della Graziella venne progettata da Rinaldo Donzelli e lanciata sul mercato nel 1964, ma il design era talmente semplice, pratico ed elegante da venir subito copiato da innumerevoli aziende. Il nome stesso del marchio divenne quindi il termine comune – che viene utilizzato ancora oggi – per definire una qualsiasi bicicletta pieghevole, rigorosamente senza canna orizzontale e con il portapacchi incluso nel telaio.
Così, quello che fino a qualche anno prima era considerato un mezzo di trasporto umile per le classi sociali meno abbienti, improvvisamente divenne quindi non solo un’icona del Made in Italy ma anche il trend del momento. Uno status symbol capace di coniugare i bisogni della gente con la voglia di spensieratezza e divertimento, esemplificando perfettamente lo spirito dei consumi e di rivoluzione culturale dell’epoca. E se da un lato arrivò a conquistare addirittura Salvador Dalì e venne commercializzata come “la Rolls Royce” di Brigitte Bardot”, la Graziella si trasformò in un oggetto di culto a livello popolare in generale e, soprattutto, sulle spiagge italiane: il destriero delle avventure estive degli adolescenti, il mezzo che ha accompagnato tutte le generazioni fino a oggi.
Almeno una volta nella vita, infatti, tutti abbiamo caricato – o siamo stati caricati – una persona in piedi sul portapacchi posteriore di quello che può essere considerato il mezzo più trendy, democratico e versatile di sempre. Nei decenni successivi al lancio sul mercato, però, la popolarità di nuovi mezzi – come la BMX e la Mountain Bike – fece vacillare il fascino della Graziella per i più giovani. Inoltre, il mercato divenne sempre più competitivo e le necessità delle persone cominciarono a cambiare a causa dello sviluppo delle grandi città. Nonostante tutto, però, la Graziella è ancora oggi la bicicletta per antonomasia, in tutte le sue declinazioni e imitazioni, con le sue ruote piccolissime – e non troppo sicure – e il campanello più stiloso possibile.