Con più di 27 milioni di follower su Instagram e 37 milioni su TikTok, Mia Khalifa attualmente detiene un grado di popolarità superiore rispetto a quello di molte influencer celebri – anzi, adesso è una di loro. La giovane libanese nell’ultimo periodo ha fatto il suo grande ingresso nel fashion system riuscendo a conquistare anche il titolo di “Emerging Influencer of the Year” nel 2022. Una it-girl a tutti gli effetti: ha raggiunto uno dei social engagement più alti presenziando all’ultima settimana della moda parigina, è diventata il volto della campagna autunno/inverno 2023 e di un volume limited edition di Aries e giusto questo giovedì ha tenuto un discorso all’Oxford Union.
Mia Khalifa si è reinventata prima come influencer sportiva, streamer e adesso è tra le più ricercate dai brand di moda. Eppure, nonostante l’invidiabile scalata, ha più volte parlato della sua esperienza di lavoro nell’industria del porno e di come questa l’abbia danneggiata, spiegando come lo stigma sociale non riesca ad abbandonarla.
Chi dice di non conoscere il suo passato, infatti, probabilmente sta mentendo e, sebbene la sua esperienza da attrice pornografica sia stata breve e ad oggi sia conclusa, continua a definire una percezione di lei. Una carriera che ha interrotto dopo poco tempo, decidendo di sparire dalla scena pubblica per diversi anni – gli stessi che ha descritto come i peggiori della sua vita.
Nonostante ad oggi sia riuscita a cambiare la sua immagine pubblica, la sua esperienza ci conferma che per molti è ancora difficile non avere preconcetti nei confronti di una pornostar. Dopo aver parlato del tabù e dei pericoli che subiscono i sex workers, Mia Khalifa è tornata e si è guadagnata un discreto successo nel settore moda, ma in tanti faticano a riconoscerlo.
Cavalcando il concetto di cancel culture, l’aspetto su cui il pubblico tende a fare sempre troppa pressione è la colpevolizzazione, in un mondo in cui la comprensione – o la sana indifferenza – sembra sparire sempre di più. Sembrerebbe difficile immaginare di vivere sapendo che un determinato evento della nostra vita potrebbe influenzare (negativamente) il resto della nostra carriera, ma alla base permane sempre un’ideologia denigratoria nei confronti del prossimo che deve colpevolizzarsi – o giustificarsi – per le proprie scelte.
Una volta creata una determinata ideologia collettiva su una singola persona, questa difficilmente riuscirà a cambiare, soprattutto se una pornostar smette di fare video a luci rosse e diventa una fashion influencer.
Riconoscere che Mia Khalifa sia una donna in carriera sembra non poter convivere con la sua ex vita nel porno. In poche parole, siamo incapaci di sostenere due o più pensieri su una singola persona nel momento in cui questi sembrano apparire in contraddizione tra loro. Stigma o meno, però, Mia Khalifa è esplosa come testimonial e sta avendo sempre più successo.