Music
La poetica manifestazione di Red Bull 64 Bars Live a Scampia

Un pubblico unito, acceso e ammaliato dai numerosi artisti che hanno sputato barre uno dopo l’altro per almeno tre ore consecutive: sotto al palco del Red Bull 64 Bars Live c’era una grande famiglia, non una folla qualunque.
È questo ciò che contraddistingue più di tutto la città di Napoli, l’accoglienza, l’unione, l’essere un gruppo sempre e comunque e sentirsi tale – più che mai – sotto al palco di un evento che ha proprio lo scopo di unire. Ma non solo: tra gli obiettivi c’era quello di dimostrare il proprio valore, rappando in un luogo che non rispecchia per forza le origini di tutti, ma rappresenta l’emblema della street credibility. E per Red Bull 64 Bars, la cui forza è sempre stata quella di saper riportare il rap all’essenza di 64 barre nude e crude, non poteva esserci luogo più azzeccato.

Scampia, con le vele illuminate a fare da scenografia, ha quindi ospitato uno show che ha visto protagonisti artisti e pubblico. Quest’ultimo ha seguito con foga l’incredibile dinamicità dell’evento: l’entrata delle figure sul palco era diversa per ognuno, Geolier, ad esempio, è arrivato sulle gradinate laterali di Piazza Ciro Esposito su una moto da cross, seguito da un gruppo di ragazzi a coprirgli le spalle.
Ernia, Madame, Fabri Fibra, Guè, Geolier e Marracash, accompagnati da TY1, hanno toccato il palco per un tempo breve: il necessario per portare le loro 64 Bars live e qualche brano che ha avuto una certa importanza a livello storico. Guè ha cantato a cappella “Puro Bogotà“, per poi esibirsi in coppia con Marracash con “Infinty Love“, Madame cantato il singolo portato a Sanremo e Geolier ha chiuso l’evento con “Pe’ Secondigliano“, brano obbligatorio per un evento del genere.
Lo hanno detto tutti: Red Bull 64 Bars Live ha illuminato Scampia, sia concettualmente che letteralmente. Non è la prima volta che vengono fatte cose di questo tipo nei quartieri di Napoli – ci tiene a dircelo anche Geolier nella conferenza tenutasi appena prima del concerto -, ma sicuramente un evento di questo tipo, che smuove artisti, fan e media da tutta Italia per celebrare la musica rap, non si era mai visto.
Alla fine di tutto, ciò che ci rimane è una sola parola: poesia. Proprio questo, forse, è il termine che spiega il perché di ogni scelta legata quello che non vorremmo definire tanto evento quanto manifestazione, di fatto una “dimostrazione di sentimenti condivisi da una collettività, attuata riunendosi in luogo pubblico“. Se non ci sei stato, puoi guardare qui i migliori momenti della serata.

Seguici su