In un’intervista al prestigioso quotidiano sportivo spagnolo AS, l’amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo ha dichiarato che il nostro campionato avrà una nomenclatura diversa sul mercato estero e prenderà il nome di “Serie A Made in italy”.
Nell’intervista De Siervo ha parlato dei diversi investimenti che puntano a rendere la Serie A più attraente sul mercato estero e, di conseguenza, racimolare maggiori guadagni dalla vendita dei diritti televisivi sul mercato straniero. Non a caso manca poco alle trattative per i diritti televisivi dalla stagione 2024/2025 e l’obiettivo è «Una cifra compresa tra 1,15 e 1,38 miliardi di euro a stagione per l’Italia. Anna Guarnerio, direttrice dei diritti internazionali, sta lavorando per passare da 250 a 400 milioni».

Il nome “Serie A Made in Italy” è una scelta particolare, perché di solito i nomi dei campionati si associano a sponsor, pensiamo infatti alla “Barclays Premier League”. Beh, “Made in Italy” non è una dicitura casuale. De Siervo ha dichiarato che questo nome deriva da un accordo da 10 milioni di euro a stagione con il Governo Italiano. Non ci sono ancora specifiche su come potrà espandersi la partnership, ma al momento la notizia sta nel fatto che il Governo abbia identificato proprio il calcio per espandere il concetto di Made in Italy sul mercato estero. Non solo moda, cibo, cinema e i soliti prodotti che da sempre ci rendono riconoscibili in tutto il mondo.
Si tratta di una scelta molto particolare per due motivi: in primis il campionato italiano avrà due diverse diciture, una interna ai confini (Serie A TIM) e una esterna (Serie A Made in Italy), rischiando di creare difficoltà di comprensione. La seconda motivazione sta nella tipologia di partner coinvolto. Sempre più spesso infatti i campionati si legano con marchi riconoscibili a livello internazionale, così da facilitare la comprensione di un pubblico straniero. Si tratta del medesimo concetto per cui la Supercoppa Italiana, giocata spesso all’estero, ha avuto tra i suoi partner principali Coca-Cola, PS5 e EA SPORTS. Allo stesso modo, LaLiga ha da poco stretto un lungo accordo proprio con EA SPORTS da 30 milioni annui che ha portato anche alla revisione del logo ufficiale.