Quando si pensa a Nike, la prima scarpa che ci viene in mente è la Air Force 1, silhouette da basket anni ’80 rimasta indissolubilmente legata alla storia dello Swoosh e a quella di qualunque sneakerhead. È difficile infatti che un appassionato di sneakers non abbia mai avuto una paio di AF1 nella propria scarpiera e non a caso la colorazione bianca è nella TOP 5 delle sneakers più vendute di sempre.
Le Nike Air Force 1 vengono lanciate nel 1982 con lo slogan “Air in box” e devono il loro nome all’aereo presidenziale. Sono le prime scarpe da basket a presentare una bolla d’aria sul tallone che garantisce ammortizzazione e sostegno, ai tempi non era affatto una cosa banale. Solo 3 anni prima Nike aveva lanciato le Tailwind – primo modello a vantare la tecnologia Air – ma una cosa era proporre delle novità nel running, settore in cui Nike poteva vantare un’ottima conoscenza e già un forte seguito, un’altra era lanciare una simile innovazione nel mondo del basket, dove il brand godeva di poca esperienza.
A capo del design viene messo Bruce Kilgore, che per la tomaia prende ispirazione dalle Nike Approach, uno scarponcino alto da trekking caratterizzato da un ottimo supporto sul tallone e da una grande flessibilità. Per la midsole si ispira alla Cattedrale di Notre Dame, mentre per la suola il designer ha una grande intuizione e sceglie di andare contro alla tradizionale suola a spina di pesce di quegli anni. Grazie all’aiuto di alcuni sportivi, Kilgore ideò un outsole con un pattern circolare, appositamente creato per agevolare i movimenti in post dei pivot e di chi giocava sotto canestro. Infine, ad altezza caviglia posiziona un cinturino a strap, che aveva lo scopo di tenerla bloccata ed evitare possibili infortuni durante, ad esempio, i cambi di direzione.
Appena ricevuti i primi prototipi, Kilgore li caricò in auto e li portò ad alcuni giocatori universitari per avere i primi feedback. Pare che la scarpa ebbe talmente tanto successo tra i tester (tra cui figurava un certo Tinker Hatfield), che più di uno si rifiutò di riconsegnare i sample alla casa madre.
Il lancio ufficiale avviene nel 1982 e, a differenza di quanto si può pensare, la prima variante non era total white, bensì bianca e grigia con la parte mediale in mesh. Successivamente Nike decide di fare le cose in grande e mette sotto contratto 6 giocatori NBA chiedendogli di indossare sul parquet le nuove Air Force 1, questi sono: Moses Malone e Bobby Jones dei Philadelphia 76ers, Michael Cooper e Jamal Wilkes dei Los Angeles Lakers, Calvin Natt e Mychal Thompson dei Portland Trail Blazers.
Il successo è travolgente e un anno dopo esce anche la variante low. Così un trio di negozianti di Baltimora vola fino a Beaverton per proporre una novità assoluta: produrre ogni mese una Air Force 1 in una colorazione differente. L’idea è semplicemente geniale, così Charley Rudo, Cinderella Shoes e Downtown Locker Room trasformano Baltimora nella mecca degli sneakerheads della costa Est. In tantissimi ogni mese viaggiano fino al Maryland per acquistare la “colorazione del mese”. Poter sfoggiare ogni volta l’ultima colorway diventa motivo di vanto.
Ma tutto ha una fine, così a metà del ’84 Nike decide di ritirare la produzione di Air Force 1 e concentrarsi sui modelli successivi. La politica del brand era, infatti, quella di evolversi continuamente, senza fossilizzarsi su modelli passati, a prescindere dal loro successo. Ciò che Nike, però, non si aspettava, è che i fan avrebbero iniziato a richiedere con insistenza il ritorno della silhouette e che, ispirati dalla “colorazione del mese”, cominciassero a customizzare vecchie silhouette. A Beaverton resistono fino all’86, quando alla fine accettano di rimettere sul mercato la scarpa presso selezionati retailer della costa Est americana, seguendo il concetto già visto a Baltimora. Ovviamente il successo prosegue senza sosta e non si fermerà più, con più di 2000 versioni uscite dal 1982 ad oggi.
Kobe Bryant, Jay-Z, Nelly, Cristiano Ronaldo, Bobbito Garcia, Kanye West, Claudio Marchisio, Drake sono solo alcuni dei volti famosi che non hanno mai nascosto la propria passione per la silhouette.
Ciò che rende così importanti le Air Force 1 nel mondo delle sneakers è l’influenza a trecentosessanta gradi che esse hanno avuto. Se guardiamo il mondo della musica Hip-Hop, le Air Force 1 crescono in maniera simbiotica, mentre nel mondo della moda il loro successo prosegue da più di 30 anni e le ultime collaborazioni con brand come Off-White o A-Cold-Wall ne sono un esempio. È con questa silhouette che è nato poi il concetto di limited edition.