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La villa a Malibu di Robert Downey Jr.

Articolo di

Alberto Bonazzi

Si può dire che Robert Downey Jr. abbia ereditato qualcosa dal suo Tony Stark, ovvero il gusto di possedere una casa al di fuori dal comune che sembra provenire direttamente da un futuro lontano nel tempo e la sua villa a Malibu ne è la prova definitiva.

Nella famosa località affacciata sulla costa californiana, infatti, sorge la proprietà che la star hollywoodiana ha acquistato insieme alla moglie e che comprende un’abitazione tradizionale, un ampio giardino con campo da tennis e una struttura alquanto insolita.

Si tratta di quella che l’attore chiama “clubhouse”, uno spazio destinato ad accogliere e ospitare gli amici in visita, pensato per trascorrere il tempo libero tra aree relax e piscina. La sua realizzazione, però, ha portato a Malibu un pezzo di storia dell’architettura italiana.

Sì, perché il sinuoso edificio è opera di Nicolò Bini, figlio dell’architetto Dante Bini che, negli anni ’60, ideò la celebre Binishell, tecnica rapida ed economica impiegata per erigere strutture sferiche in cemento armato grazie all’utilizzo della pressione dell’aria.

Nel 2013 Robert Downey Jr. trova proprio in Nicolò Bini la figura giusta per dare forma a qualcosa di straordinario e lo sceglie per progettare l’architettura che viene completata nel 2015. Il risultato è una presenza scultorea le cui linee organiche coprono 6500 mq.

Per due anni l’edificio rimane vuoto e inabitato, tanto che all’attore viene persino suggerito di utilizzarlo come garage, ed è solo dopo l’intervento dell’architetto Ben Goodman e del designer Joe Nahem che gli interni prendono vita.

Seppure l’arredamento non passi inosservato, a prevalere anche negli spazi interni è certamente la singolarità dell’architettura. Non una parete piana o uno spigolo, solo bianche superfici curve che definiscono planimetria, copertura e finestre.

Lo stesso effetto si genera all’esterno dove l’edificio sembra assumere le sembianze di una naturale conformazione rocciosa estremamente levigata che dà l’impressione di emergere direttamente dal terreno su cui poggia le proprie fondamenta. 

Tutto attorno, infine, trova spazio non solo una piscina dalle dimensioni invidiabili, ma anche un giardino popolato da specie vegetali e opere d’arte, come la fontana in bronzo dell’artista americano Bill Barminski intitolata “Toxic Mickey”.