A 659 giorni all’inizio di Parigi 2024, il Comitato Olimpico Internazionale ha reso pubblica la prima rivisitazione visiva nella storia delle Olimpiadi dal 1896 ad oggi, e cioè una massiccia operazione di rebranding che interesserà non soltanto la prossima edizione, ma tutto ciò che tocca l’estetica dei Giochi Olimpici al netto del look tipico delle singole edizioni dei Giochi. Poiché come spiegato da Marie Sallois, Brand Management Director del CIO, “per 125 anni i Giochi Olimpici hanno trasmesso un messaggio di inclusività, universalità e speranza, ed era giunto il momento di riunire questi valori senza tempo in un’identità del marchio olimpico che è presente non solo durante i Giochi, ma anche da fiamma a fiamma”, intendendo dunque i lunghi intervalli di tempo che intercorrono tra un’Olimpiade e un’altra.
Sintetizzare il tutto e dare vita a una brand identity aggiornata è stato possibile grazie al lavoro dell’agenzia canadese Hulse & Durrell, che già in passato si era occupata di un progetto simile per il Comitato Olimpico Canadese, in collaborazione con il CIO e un team di artisti (Francesco Ciccolella, Abbey Lossing, Karan Singh), tipografi e designer internazionali. Lo scopo principale era quello di fissare visivamente i valori olimpici fondamentali propri del marchio rendendoli immediatamente coerenti e riconoscibili e per questo motivo è stato indispensabile inserirli in alcune preziose e dettagliate linee guida di 129 pagine che indicassero come impiegarli concretamente, prendendo spunto dal ricchissimo heritage grafico dei Giochi.
La prima parte di questo rollout, che sarà implementato proprio in vista di Parigi 2024, ha riguardato l’utilizzo di alcuni simboli principali come quello dei cinque cerchi (disegnato nel 1913 dal fondatore da Pierre de Coubertin e presente ai Giochi Olimpici a partire da quelli di Anversa nel 1920), ma anche una versione ampliata della tavolozza di colori e alcuni elementi nuovi attraverso cui comunicare l’identità del marchio, come i tre caratteri tipografici esclusivi (Olympic Headline, Olympic Sans e Olympic Serif), i dispositivi grafici geometrici ispirati a spazi e campi da gioco e le 17 illustrazioni, per sfruttare il ruolo che l’arte e la creatività hanno spesso giocato nella storia olimpica per esprimere temi e concetti importanti.
Come aggiunto da May Guerroui, responsabile della gestione del marchio del CIO, “il progetto è iniziato con la consapevolezza che, come organizzazione, ci siamo evoluti negli ultimi 10 anni: i modi in cui interagiamo con le persone sono aumentati, soprattutto digitalmente”. Dunque una delle esigenze principali è stata quella di adeguare il passato alla modernità, dando la possibilità di rendere fruibile la nuova identità visiva anche per pubblicazioni e canali digitali come Olympics.com e l’app Olympics, rendendola forte ma anche flessibile, attingendo dalla tradizione ultracentenaria dei Giochi ma allo stesso tempo rimanendo distaccata da momenti o luoghi specifici.

Se oggi è possibile sperimentare il nuovo design dei Giochi su canali e piattaforme online del CIO o di alcuni partner e fisicamente presso la sede del CIO, il Museo Olimpico di Losanna e gli uffici di Olympic Broadcasting Services e Olympic Channel Services di Madrid, presto questo processo di evoluzione del brand compierà ulteriori passi: in futuro dovrebbero essere annunciati anche nuovi elementi del marchio Olympic, verranno introdotti dei nuovi sport olimpici, una serie di pittogrammi universali in modo da creare un sistema di icone che possano essere neutrali rispetto alla lingua e al genere e altre illustrazioni capaci di diffondere messaggi e valori propri della filosofia olimpica.