Era il 1933 quando Renè Lacoste, campione di tennis, insieme ad un industriale di nome Andrè Giller inventò e produsse in serie la primissima polo che chiamò L 12.12. Ogni numero ed ogni lettera aveva un suo preciso significato: L per Lacoste, 1 per il tessuto (il jersey di cotone), 2 per il modello a maniche corte e 12 per il numero di prototipi studiati prima che il tennista si convinse del risultato.
Nacque così la mitica polo che sostituì, sui campi da tennis, la classica camicia e rivoluzionò lo stile dei giocatori dell’epoca. Inizialmente fu semplicemente bianca ma poi man mano iniziò a colorarsi di tantissime tonalità con ovviamente il marchio del “coccodrillo” sempre vicino al cuore (un caso?). Il successo del brand fu mondiale e simbolo di rivoluzione ma soprattutto di determinazione, sentimento che ha caratterizzato questo marchio fino ai giorni nostri.
Ma i tempi mutano e dopo il cambio di società l’azienda si è allontanata dalla sua storica etichetta e lo ha dimostrato recentemente con la collaborazione con Supreme e due anni fa con A Bathing Ape. Dimostrando così nuovamente quanto lo streetwear si stia avvicinando ai marchi storici.