Con le proprie idee taglienti e profonde, irriverenti e sempre attuali, Gaetano Pesce ha segnato il corso della storia del design a livello globale. Nonostante venga spesso ricordato per progetti indimenticabili come la serie di sedute UP o le innumerevoli creazioni in resina, la sua formazione da architetto lo ha portato anche a lavorare sulla scala architettonica. Riassumiamo qui le tappe fondamentali di questo percorso.
Pink Pavilion
Il Pink Pavilion, realizzato nel 2007 a Milano, è stato per Gaetano Pesce un manifesto architettonico. Piante su tetto e pareti, colore rosa e poliuretano come materiale da costruzione, hanno reso la struttura un invito alla sperimentazione e al progresso.
Pescetrullo
Con Pescetrullo se ne trova una diretta applicazione tra gli uliveti pugliesi nei pressi di Ostuni. Negli stessi anni, infatti, la gallerista Caterina Tognon aveva commissionato a Pesce la propria casa vacanze, lasciando completa libertà alle intuizioni del maestro.
Nascono così due volumi abitativi caratterizzati da tratti antropomorfi e da un’estetica allo stesso tempo pop e vernacolare. Strutturalmente si compongono di un telaio in legno e di un rivestimento in poliuretano espanso impermeabile, isolante e rapido da applicare.
Bahia House
Convinto che non possa esistere architettura slegata dal contesto che la circonda, Pesce completa nel 1998 in Brasile l’eclettica Bahia House, un complesso di sei strutture interconnesse che impiegano materiali di provenienza locale.
Tra rivestimenti in gomma naturale, legno che dialoga con l’iconica resina sulla pavimentazione e la presenza di vetro e cemento, la commistione materica conquista tanto gli spazi e gli elementi interni, quanto l’immagine esterna dell’edificio.
Torre Pluralista
Per Pesce il Brasile è anche occasione per proporre idee ancor più visionarie, come dimostra il progetto presentato per San Paolo nel 1988. Si tratta di Torre Pluralista, un concetto di grattacielo che scardina le abitudini e le logiche dell’architettura.
Attraverso un plastico, Pesce illustra una provocatoria idea di grattacielo che riflette la diversità del mondo in cui viviamo: ogni piano è unico, diverso dagli altri e progettato a sé stante, secondo i linguaggi stilistici dei singoli architetti e le volontà degli abitanti.
Organic Building
Tra il 1989 e il 1993, invece, a Osaka venne eretto Organic Building, un edificio sviluppato su nove piani e su un’area di 7000 mq destinata ad ospitare uffici, la cui particolarità risiede nell’iconica facciata di colore rosso.
Organic Building, infatti, è tra i primi casi di architettura ad integrare il verde verticale sulla propria struttura. Pesce realizza uno schema di pannelli in cemento rivestiti in acciaio e dotati di veri e propri vasi che accolgono ben 80 specie vegetali.