Nel corso di una stagione ci sono partite belle e altre orribili, gioie e tristezze, grandi exploit e terribili flop, tutte cose normalissime per il mondo dello sport. Lo stesso discorso può valere per le maglie da gioco, i kit utilizzati nella stagione attuale. Il 2020 è stato un anno particolare che ha visto la creazione di moltissime maglie ad hoc per il coronavirus e per alcuni importanti anniversari, come ogni anno “tondo” è solito portare. Fare una classifica delle migliori divise è spesso fine a sé stesso perché alla fine si basa tutto su preferenze personali. Ciò che spesso è leggermente più oggettivo è l’altro verso della classifica, quello incentrato sulle peggiori uscite dell’anno, ed è proprio di questo che si parlerà nella seguente lista dedicata alle maglie dell’anno più brutte di sempre.
JUVENTUS – TERZA MAGLIA
La terza maglia è terreno di sperimentazione e siamo d’accordo, va fatta per osare, quindi ben vengano i tentativi estremi come quelli che la Juve stessa ha usato in passato tra rosa, grigio, blu, giallo, rosso, nero, verde e addirittura oro. Questa volta però il risultato è un buco nell’acqua, in primis per via di una fantasia grafica che dovrebbe essere originale e legata alla prima maglia ma finisce per sembrare qualcosa di già visto proprio dai prodotti contemporanei di adidas. Non aiuta l’uso dell’arancione così intenso e le frequenti variazioni nell’uso di pantaloncini e calzettoni che tolgono uniformità e identità al prodotto finale. Il fatto che la Juve la stia utilizzando così spesso, non fa che gettare benzina sul fuoco.
INTER – MAGLIA AWAY
Quest’anno l’Inter e Nike hanno provato a realizzare maglie ambiziose perché ispirate a Memphis Design e all’arte di Ettore Sottsass, qualcosa di decisamente complesso e mal esplicitato comunicativamente, portando quindi molti tifosi a non capire il concept. Seppur il design della maglia casalinga sia d’impatto e ben eseguito, non si può dire lo stesso della seconda maglia: troppo contorta per rappresentare un bel design sul campo, troppo semplice per assomigliare a un pattern della compagnia di Sottsass e De Lucchi.
ATALANTA – MAGLIA NATALIZIA
Nulla comunica lo spirito natalizio come il grigio, giusto? I bergamaschi hanno creato quindi una maglia che meno natalizia non si poteva fare, interamente grigia con dettagli, nomi e numeri in azzurri, abbinamento che li rende a malapena visibili. L’unico elemento a rendere natalizio il kit è l’outline dell’albero di Natale, anche questo in azzurro, attorno al logo della Dea. Non il massimo. A calare la pugnalata definitiva è l’uso di calzettoni e pantaloncini della divisa casalinga. Fortunatamente Natale cade un solo giorno all’anno.
CROTONE – MAGLIA AWAY
Ammettiamolo, una maglia qualsiasi del Crotone sarebbe andata bene in questa lista. Nonostante sia apprezzabile la scelta di lavorare con Zeus, marchio locale, le maglie del Crotone non sono riuscite particolarmente bene e la away ne è la massima prova. La grafica frontale è vasta e confusa, spezzata a metà per integrare il main sponsor ma sovrastata dagli altri sponsor aggiuntivi, in un lavoro disordinato, quasi approssimativo. Persino la grafica dello squalo integrata a fondo maglia è in uno stile completamente diverso dal resto della divisa, togliendo nuovamente uniformità.
CHELSEA – TERZA MAGLIA
La terza divisa del Chelsea è a furor di popolo uno dei kit peggiori di cui si abbia memoria. La divisa richiama la Nike Air Max 180 “Ultramarine”, oltre che la combinazione cromatica che il Chelsea utilizzava nella seconda metà degli anni ’80, a sua volta un richiamo al colore utilizzato nei primi anni del club. L’uso delle strisce verticali in dissolvenza non aiuta, ma peggio ancora è l’uso delle particolari tonalità di rosso e blu, decontestualizzati per via dei riferimenti molto vaghi alla suddetta scarpa e ancora più lontani da quelli solitamente visti sulla divisa del Chelsea. Manca la storia ma anche l’innovazione, così come il bilanciamento estetico.
WOLVERHAMPTON WANDERERS – MAGLIA AWAY
Questa divisa è stata votata dal pubblico come la peggiore d’Inghilterra e c’è un motivo. I Wolves non si devono solo accontentare di un pattern già visto e rivisto di adidas, specie nelle squadre dell’est Europa, ma lo devono oltretutto utilizzare con una scelta cromatica indecifrabile, tra bianco, azzurro, bordi gialli e dettagli neri, peraltro con un main sponsor gigantesco che non aiuta.
COVENTRY CITY – TERZA MAGLIA
Hummel ha fatto ottimi lavori quest’anno ma con la terza maglia del Coventry ha spinto troppo sull’acceleratore, finendo per andare a schiantarsi in curva. Su questa maglia c’è semplicemente troppa roba. Il pattern a scacchi si alterna alle maniche neutre che però sono arricchite dai loghi tipici di Hummel, a tutto questo si aggiunge anche la dissolvenza a fondo maglia, i centri concentrici che partono dal logo, le forme geometriche in alcuni degli elementi quadrati, lo skyline della città sul retro e le foto dei personaggi importanti del club internamente. Insomma, si possono fare sette maglie diverse con tutti questi elementi.
REAL BETIS – MAGLIA AWAY
Forse il peggior lavoro di Kappa in tutto il 2021. Il pattern a scacchi obliqui è già di per sé piuttosto impegnativo, pensare di farlo in diverse tonalità di viola rende il concept ancora più pesante. Ad appesantire ulteriormente il lavoro estetico creato per il Betis sono i dettagli in verde presente su colletto, maniche e calzettoni. Il bordo fine sul colletto infatti accosta il verde al viola, scurendolo, mentre su maniche e calzettoni lo alterna a sottili strisce bianche, dando un feeling più chiaro e luminoso al verde. Insomma, un sacco di cose, tutte assieme, piuttosto sparse. Particolare è il fatto che il Betis non abbia ancora indossato la maglia away quest’anno. Spesso infatti è stata utilizzata la maglia casalinga e in alternativa la nuova quarta maglia.
VILLAREAL – TERZA MAGLIA
Il lavoro di Joma non poteva essere più confuso di così. La strana grafica che copre la maglia ricorda come negli anni ’90 si immaginavano i design futuristici, creando un feeling che non si presta bene alle tecnologie utilizzate per creare tecnicamente la divisa, molto innovative e interessanti. Il rosso che sbiadisce gradualmente nel verde acqua è clamorosamente inaspettato. Non è un caso se il Villareal non ha ancora indossato questo kit nella stagione in corso.
VFL WOLFSBURG – MAGLIA HOME 2019-20
Vero, questa maglia è della stagione scorsa, ma considerando quanto si è allungato lo scorso campionato, le maglie dell’annata 2019-20 le abbiamo avute davanti agli occhi fino praticamente a settembre 2020. L’unica maglia casalinga di questa lista è quella del Wolfsburg, con un particolare effetto neon a X che garantisce un più che discreto pugno nell’occhio a chi cerca di apprezzarla. Non è un caso se nella stagione in corso Nike abbia optato per qualcosa di molto più blando, appianando anche la scelta dei colori sociali.