Il discorso relativo alle divise del Napoli è molto strano, essendosi evoluto in tantissimi modi diversi negli ultimi mesi. Il Napoli viene da un lungo legame con Kappa, nato nel 2015-16 dopo la fine del contratto dei partenopei con Macron. Assieme, il Napoli è diventato un club di prima fascia, con presenza costante in Champions League, vittorie in Coppa Italia e grandi calciatori presi sul mercato. Ciò nonostante, il COVID ha cambiato il mondo delle sponsorizzazioni, e le richieste di Aurelio De Laurentiis di un contratto da circa 8 milioni a stagione non potevano più essere soddisfatte, dato che la pandemia ha spostato il focus delle sponsorship verso le partnership, quindi meno soldi versati direttamente nelle casse, contrapposti a una maggiore percentuale sulle vendite e sulle royalties del marchio.
COSA É SUCCESSO DOPO KAPPA
Finito il rapporto con Kappa, il Napoli e il marchio italiano hanno celebrato la loro storia con un video di addio. Da quel momento è partita la caccia di De Laurentiis al nuovo sponsor tecnico. Molti hanno approcciato il club, per la verità: adidas, Castore, Erreà. Si è parlato persino di Legea e di EA7. In tutto ciò c’era sempre qualcosa di vero, ma non di totalmente attuabile. Come accennato, De Laurentiis aveva richieste importanti, con 8 milioni di euro come base di partenza, una cifra che difficilmente è attuabile nel mercato odierno per legarsi a un club che l’anno prossimo non sarà in Champions League. Il vero punto di rottura con gli sponsor tecnici di cui sopra, però, si è verificato nel discutere altri punti, precisamente la durata. Il Napoli avrà il suo centenario nel 2026, una data particolarmente ambita da ogni sponsor che sa di poter realizzare design speciali e vendere numeri importanti per l’occasione. Ecco, De Laurentiis era alla ricerca di contratti brevi, inferiori ai 5 anni, per arrivare al centenario con una maglia autoprodotta e massimizzare il fatturato. Un bel piano, ma che difficilmente avrebbe trovato l’appoggio di un brand negli anni precedenti. Addio dunque a Castore, adidas ed Erreà per un insieme di questi motivi, addio a Legea, con cui la trattativa non era mai realmente partita. Il discorso è rimasto aperto con EA7, ma in modo differente.
COME FUNZIONA L’AUTOPRODUZIONE DEL NAPOLI
Il Napoli arriva quindi a una scelta drastica che non comprende ulteriori trattative ma si affida alla produzione interna fin da subito. Ancora non si sa se questa filosofia sarà portata avanti fino al 2026, ma di certo sarà quella utilizzata per il 2021-22. Il contratto in essere con Kappa si concluderà il 30 giugno, e un paio di settimane dopo partirebbe il ritiro precampionato, motivo per cui il Napoli non poteva più aspettare. Anzi è facile pensare che per questo ritiro vedremo dei prodotti non creati appositamente per il club, ma materiale standard di base azzurra fornito da un brand tecnico con la sola applicazione di sponsor. Si vocifera un apporto di Zeus da questo punto di vista. In ogni caso non vedremo alcun tipo di logo se non quello del club.
Le divise da gioco invece saranno realizzate insieme a due partner. La sezione design verrà realizzata da Armani, probabilmente la sezione EA7, ma verranno tecnicamente realizzate da Onis Swiss, un marchio al confine tra Italia e Svizzera. Voci vicine al Napoli dicono che la figlia di De Laurentiis sarà coinvolta nella creazione delle divise, in associazione con il team di Armani.
Ancora non si sa se ci saranno loghi specifici sulla maglia, oltre a quello del club. C’è la possibilità che non vengano utilizzati loghi, come fatto dalla Roma nel 2013-14, mentre c’è anche la possibilità di vedere un logo inedito, una sorta di Brand Napoli che nascerà con la maglia e verrà sviluppato per ulteriori produzioni. Questa sarebbe un’iniziativa possibile per De Laurentiis che da tempo accenna la volontà di fare un marchio parallelo ma collegato al club.
Sono ormai tre anni che Kappa realizza otto o più maglie all’anno per i partenopei (se consideriamo anche quelle da portiere) e sarà dura immaginare che ne vengano realizzate altrettante ora che la produzione è autonoma, ma sicuramente potremmo aspettarci un percorso di avvicinamento a quello che dovrà essere l’apoteosi del centenario.
Le variazioni saranno tante visto che, come confermato dall’informatissimo account A Tutela Della Maglia del Napoli, arriverà l’addio anche allo sponsor Kimbo. Al momento rimane invece in trattativa la riconferma di MSC Crociere, da tempo in rotta col club.