I reboot di Crazy Taxi e Jet Set Radio sono pronti a tornare in scena grazie alla collaborazione tra Sega e Microsoft, apparentemente sulla piattaforma Azure, che diventerà un vero e proprio cloud videoludico. La musica dei Bad Religion e degli Offspring continuerà a suonare dallo stereo di un taxi anche su una piattaforma streaming. In più – la casa giapponese – adotterà un sistema di finanziamento simile a quello di Fortnite, con il gioco che con tutte le probabilità prevederà acquisti in game. Il reboot di Crazy Taxi si prepara a presentare la sua cover art anche su Microsoft, e chissà se sarà in grado di influenzare il design di molte altre copertine di videogiochi, un po’ come successo nel 2000, quando il gioco inaugurò anni di memorabili copertine nel mondo di PlayStation 2.
TAXI DRIVER
La cover di Taxi Driver è una delle più memorabili della storia di PS2. Il lavoro di Mitsuhiko Kakita e del suo team ha dato vita a ben due copertine per la distribuzione del gioco: una versione gialla con una fiamma rossa per il mercato europeo e giapponese, e una raffigurante un taxi giallo in giro per le strade di San Francisco per il mercato statunitense. Non sappiamo come il team giapponese sia arrivato alla realizzazione di questo gioco, ma una probabile reference potrebbe essere il film di produzione francese “Taxxi” uscito nelle sale nel 1998, esattamente un anno prima che venisse sviluppato Crazy Taxi.
SMACKDOWN! HERE COMES THE PAIN
Ancora oggi definito da tutti i fan della WWE come il miglior videogioco di wrestling, la cover di Here Comes The Pain è stata in grado di colpire i sentimenti di tutti gli appassionati dello sport-intrattenimento, e probabilmente c’è un motivo. La front cover è caratterizzata dalla presenza di Brock Lesnar, ma il dettaglio che salta all’occhio è lo schema colori della grafica dell’edizione del 2002 di Backlash, storico Pay Per View della WWE che richiama le sfumature della grafica del gioco uscito l’anno seguente.
NEED FOR SPEED: MOST WANTED
Poche cover sono in grado di generare la nostalgia di metà anni 2000 come quella di “Need For Speed: Most Wanted”. Il font “graffiti” predomina sulla front cover, accostata a una BMW M3 GTR argento e azzurra, mentre la back cover è caratterizzata da uno storyline attraverso la font Old English.
La casa automobilistica tedesca ha giovato molto dalla copertina del gioco prodotta da Electronic Arts, che ha generato – in quegli anni – grandissimo interesse attorno all’auto raffigurata.
BULLY
Conosciuto generalmente con il nome di “Bully”, il capolavoro di Rockstar, per anni “oscurato” dalla saga di Grand Theft Auto, ha spesso creato diverbi tra i follower di nicchia della casa videoludica americana. Infatti, la copertina del gioco si presenta in maniera leggermente differente a seconda dei paesi di distribuzione. Negli Stati Uniti la cover è conosciuta con il nome di “Bully”, con il titolo del videogioco disposto in maniera lineare e con la dimensione della font molto ingombrante. In paesi come Australia, Regno Unito e Italia il titolo è invece “Canis Canem Edit”, disposto in maniera totalmente diversa sulla copertina: è infatti stilisticamente disposto ad “Arc” appena sopra il logo della Bullworth Academy, location in cui è ambientato il videogioco.
THE WARRIORS
“Guerrieri, giochiamo a fare la guerra?” È una delle frasi che viene recitata a metà del film “I guerrieri della notte” che ha fatto da anello di congiunzione tra l’omonimo romanzo del 1979 e il capitolo videoludico sviluppato da Rockstar nel 2005. The Warriors è uno dei più celebri videogiochi per PlayStation tra quelli che traggono ispirazione da pellicole cinematografiche; in più Rockstar ha deciso di non realizzare una copertina ad hoc, usando la stessa grafica di quelle posizionate all’interno dei cinema.
GTA SAN ANDREAS
Sempre nel mondo di Rockstar, sarebbe impossibile non menzionare la cover di Grand Theft Auto San Andreas. Non è la prima volta che la saga di GTA ci propone la cover “Box Art”, che prevede un vero e proprio collage di immagini raffiguranti veicoli e personaggi utilizzabili all’interno dello storyline. Un design che si era già presentato su GTA III e su Vice City. La cover riesce a rievocare perfettamente alcune delle location da cui il gioco attinge, tra cui la California degli anni ’90, costellata da gang e inseguimenti d’auto.
ICO
ICO, capolavoro giapponese uscito tra il 2001 e il 2002 su PS2, è stato in grado di unire il mondo dei videogiochi con quello dell’arte italiana. Proprio quest’ultima è riuscita infatti a influenzare sia il titolo, sia la cover dell’opera. Il creatore del gioco, Fumito Ueda, assieme al suo team di designer, è riuscito a tirar fuori dal cilindro una cover art ispirata ai quadri del pittore italiano Giorgio De Chirico, oltre al titolo del videogioco che ha estratto chiaramente un nomignolo dal cognome dell’artista nato nel 1888. La reference della copertina è “La Nostalgia dell’Infinito”, ed è stata riadattata per console con l’aggiunta dei due protagonisti (Ico e Yorda) mentre si tengono per mano. La copertina per il mercato giapponese ed europeo non differisce minimamente, mentre Sony Computer Entertainment distribuì il videogioco negli Stati Uniti con una copertina totalmente diversa e con molti meno riferimenti.
KINGDOM HEARTS
Controllare col proprio joystick un ragazzo con delle scarpe enormi ai piedi e con una grande chiave-spada ha da sempre mandato su di giri il pubblico. Ma soprattutto, un videogioco con una cover raffigurante alcuni personaggi del mondo Disney non poteva non entrare nella memoria storica contemporanea. La stessa spoilera infatti la comparsa di personaggi Disney all’interno della saga grazie alla presenza di Paperino e Pluto. La copertina – secondo la fanbase di Kingdom Hearts – è divenuta celebre anche per la presenza di un dettaglio: la rappresentazione del personaggio Riku che dà le spalle al punto di luce della cover. Lungo lo storyline accade che Riku abbandona la luce (bene) e si avvicina all’oscurità (male), diventando a tutti gli effetti uno degli easter egg più contorti della storia delle console.
METAL GEAR SOLID 3 SNAKE EATER
Metal Gear Solid 3, terzo capitolo della serie uscito tra il 2004 e il 2005 in America e in Europa, rientra nel filone di quelle copertine che sono in grado di far ossessionare i fan più accaniti. Innanzitutto c’è da dire che la cover europea messa sul mercato da Konami ha suscitato grande invidia da parte dei fan statunitensi. Il motivo? La cover europea che raffigura il protagonista “Naked Snake” con una grafica verde: proprio il verde è il colore più ricorrente del gioco, poiché le grafiche sono impostate con un filtro dello stesso colore.
La nostalgia per le cover art dei videogiochi Y2K, specialmente di PS2, è più che giustificata. Se pensiamo attentamente alla gran parte delle cover art dei titoli di PS4 e PS5, notiamo come ogni cover sembri seguire uno schema stilistico predefinito, con la figura del protagonista in primo piano. Chissà se il ritorno di Crazy Taxi possa finalmente far entrare nella hall of fame delle cover art videogiochi che usciranno nei mesi a venire.