Le Tn sono la nuova scarpa di punta di Nike?

Quando Sean McDowell andò in vacanza in Florida, rimase folgorato dai colori del tramonto, spezzati all’orizzonte dal mare e alternati dalla sinuosità delle palme. McDowell arrivò a Nike sul finire degli anni ’90 e fu in quel momento che riprese quei bozzetti disegnati in Florida che decise di applicare alla nuova tecnologia ad emisferi opposti denominata Tuned Air o “Tn”. Nasce quindi una scarpa senza precedenti, caratterizzata da uno scheletro plastico a vista, la Air Max Plus che da quella tecnologia di cui sopra, appunto “Tn”, ha preso la nomenclatura più diffusa. In realtà questo modello ha anche un altro nome non ufficiale prettamente italiano: Squalo. Ironicamente, McDowell ha detto che il tallone di questa scarpa è ispirato a un altro animale marino, la balena, precisamente la sua coda.

Negli anni questa scarpa è diventata un simbolo, il manifesto di un certo tipo di estetica, specie in luoghi come Italia, Francia e Inghilterra, spesso legata ai quartieri periferici, alle case popolari e a utilizzatori storicamente provenienti dalla classe operaia. Cosa non così scontata dato che questa scarpa fu venduta originariamente a un prezzo retail alto rispetto a quello delle altre Air Max, seppur aiutava il fatto che fosse in esclusiva da Foot Locker, molto diffuso sul territorio.

Ecco quindi che la Air Max Plus, a 25 anni dalla sua uscita, non solo rimane rilevante, ma è una delle poche scarpe a non aver alterato la propria identità, essendo ancora oggi associata all’estetica che l’ha resa celebre. Oggi come allora la Air Max Plus è infatti affiancata spesso e volentieri da tute totalmente matchate, specialmente o Nike Tech Fleece (specie in Inghilterra), o legate all’abbigliamento pre-match delle squadre di calcio, come spesso accade in Francia o in Italia. A distanza di 25 anni, non solo troviamo mantenuta questa coerenza estetica, ma vediamo come la Air Max Plus sia più in forma che mai, tenuta in tale considerazione da Nike che pare abbia deciso di renderla il modello di punta dell’anno. Dopo l’incredibile boom delle Dunk, ora è la Plus che sembra essere il perno della creatività di Nike e ciò si può notare da un elemento molto importante: le collaborazioni.

Prima infatti, a fine 2022, questo modello è stato ridisegnato in blu scuro e oro esclusivamente per la federazione francese di calcio in vista dei Mondiali 2022. Mai legame calcistico poteva essere più ovvio, considerando che, come accennato, proprio la Francia e le sue banlieau sono il contesto che più si associa a quello del modello di McDowell, oltre che il luogo in cui il calcio giocato su cemento ha la sua massima diffusione. Le connessioni calcistiche non sono terminate dato che, proprio nelle ultime settimane, Nike ha svelato che sarà uno dei suoi club di punta a colorare le storiche scarpe del 1998, il Barcellona. La squadra spagnola prenderà parte a una partnership davvero peculiare che include anche un altro nome, quello di Patta, marchio e store olandese che da anni firma alcune delle più interessanti collaborazioni di Nike. Il legame tra l’Olanda e Barcellona non è casuale: storicamente i blaugrana hanno sempre avuto molti calciatori olandesi, da Cruyff a Koeman, dai fratelli de Boer a Kluivert, da Overmars a van Bronckhorst, fino a Frenkie de Jong. Unire anche marcati importanti per il mondo sneakers ma non così storicamente connessi al modello come Olanda e Spagna è invece un’ottima mossa strategica. 

Tra le collaborazioni troviamo anche quella con Samuel Ross e A-COLD-WALL*. In questo caso la partnership punta a pubblico differente, più legato a un contesto high-fashion, e anche la lavorazione concepita da Ross lo dimostra: troviamo l’utilizzo di materiali anomali come la pelle, ma anche l’inserimento di pannelli semitrasparenti e uno special box. Questa versione che fa della sperimentazione la sua forza è comunque nata naturalmente per Ross che, in quanto inglese, ha sempre avuto davanti agli occhi questo modelli, che sia addosso ai roadman degli ends o a celebrità come Skepta o altre figure della scena rap e grime.

Un altro modello del 2023 che ha particolarmente colpito il pubblico è stato l’omaggio a Marsiglia. Non parliamo quindi di una collaborazione, quanto più una celebrazione della città che ha fatto della Air Max Plus il suo principale simbolo estetico, grazie anche al rap che ha aiutato a diffonderlo prima in Francia e poi nel resto del mondo. Non è un caso quindi che la campagna relativa di questo modello ridisegnato di bianco e azzurro, i colori della città, sia stata curata da Julien Boudet, in arte bleumode, storico fotografo e artista cresciuto sulle coste mediterranee francesi, e ha visto come protagonisti due rapper locali. 

Credibile e coerente, la Air Max Plus ha sconfitto il nemico tempo, rimanendo rilevante per tutti e 25 gli anni della sua storia. Anzi, nonostante si tratti di un modello che già in passato ha visto partnership storiche, come quella con il PSG e con Supreme, riesce sempre a stupire, portando colorazioni inedite e una ventata di freschezza che finisce inevitabilmente per creare interesse anche verso quel pubblico che tradizionalmente mai assoceremmo a quella determinata scarpa. In questo importante compleanno, Nike sta celebrando la Air Max Plus con il rispetto che merita, rimaneggiandola con colorway inedite, omaggi al passato, partnership sportive, altre più underground, e altre ancora di alta moda, un ventaglio di possibilità che fa comprendere la versatilità di questo modello e la sua importante storia fatta non solo di rap, tute e periferie, una storia che lo Swoosh sta arricchendo con sempre più capitoli in questo 2023/24.