Secondo quanto riportato nelle ultime ore da The Fashion Law, il 7 settembre Levi’s® avrebbe presentato presso un tribunale federale della California un reclamo nei confronti di Coperni.
Nella causa, l’azienda statunitense accusa nello specifico il brand parigino di usare etichette e cuciture troppo simili alle sue. Non solo, nella controversia legale si legge anche che Coperni sta addirittura utilizzando senza permesso prodotti Levi’s® autentici “rimaneggiati” sotto forma di jeans ibridi (il riferimento è al modello Hybrid Flare Denim Trousers).
Questo comportamento non solo potrebbe creare confusione tra i consumatori sulla natura del denim in questione, ma violerebbe anche i diritti di “uno dei marchi di abbigliamento più antichi e rispettati al mondo”. I fondatori Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant starebbero dunque violando e “diluendo” le proprietà intellettuali di Levi’s® in diversi modi con il presunto scopo di alludere a una collaborazione tra i due brand.
Tale scontro offre sicuramente l’occasione di riflettere sull’importanza dei trademark nell’industria della moda e sulla necessità di definire chiaramente i confini tra l’ispirazione creativa e la violazione del marchio, ma soprattutto ci spinge a chiederci se sia il caso di regolamentare la pratica dell’upcycling sotto questo aspetto.