Rosario Toscano ha fondato Akoni Group nel 2019 unendo la “Precisione Svizzera e Maestria Giapponese” di altissimo livello per creare una linea di occhiali di lusso che non rincorresse i trend. Il gruppo si è posizionato sul lusso fin da subito con la prima licenza per Balmain Eyewear lavorando a stretto contatto con Olivier Rousteing. Il deal è iniziato con una richiesta specifica e leggendaria: Rousteing ha disegnato uno schizzo su carta di un occhiale da sole che avrebbe voluto far indossare a tutti i suoi amici dicendo ad Akoni che se lo avessero realizzato come lui li sognava avrebbero chiuso l’accordo. A metà tra l’accordo commerciale e il mito, Akoni riesce nella missione e gli occhiali Wonder Boy sanciscono l’inizio dell’avventura del gruppo.
«Cominciare ad apprezzare e comprare una cosa per se stessi e non tanto per farsi vedere; secondo me il vero concetto di esclusività è quello, cioè veramente comprare una cosa perché la vuoi e ti piace, non perché devi per forza averla e far compiacere gli altri».
Rosario Toscano







Ora che le collezioni SS25 di Balmain, Akoni e Valentino saranno rivelate, la novità più grande si vedrà nella linea di quest’ultimo. Già con Akoni dal 2022, quest’anno si aggiunge l’ingresso di Alessandro Michele come nuovo direttore creativo di Valentino che lavorerà a quattro (o più) mani con i designer del team per le linee eyewear del brand. Gli occhiali di Balmain, così come quelli di Valentino sembrano quasi il prolungamento eyewear della couture: modelli come lo Sculpted Narrow Oval di ispirazione anni ’60 è prodotto in un numero limitato di 1000 pezzi.
«Se vuoi lanciare sul mercato un brand timeless, la base deve essere la qualità, parliamo di durabilità del prodotto». Rosario Toscano





Anche questo valore è al centro della filosofia del gruppo: la produzione limitata di occhiali è secondo Toscano uno degli approcci più sostenibili in assoluto. Le piccole produzioni sono un requisito fondamentale anche per le licenze mantenere l’approccio sostenibile anche quando le velocità dei trend fa venire meno la “calma” con cui si producono i pezzi. “Abbiamo delle tempistiche che non ci danno l’opportunità di essere follower dei trend, ma anzi cerchiamo nel nostro piccolo di settare i nostri trend sul mercato” racconta Toscano. Se i tempi di produzione degli occhiali Akoni arrivano anche a 12 mesi, per l’utilizzo di materiali come l’acetato a base di cotone giapponese e la libertà dai tempi dei trend, quelli degli occhiali delle licenze Balmain e Valentino funzionano diversamente.
«Ci siamo in qualche modo dovuti venire incontro con le fashion house; quest’anno per la prima volta lanceremo dei drop specifici legati al calendario moda che per ovvi motivi abbiamo dovuto produrre in Italia perché la tempistica in Giappone era troppo lunga». Rosario Toscano
Toscano spiega che ha creato più attenzioni per questa nicchia di clienti attenti alla qualità, alla durabilità e all’esclusività degli occhiali che vogliono acquistare cogliendo l’occasione di presentare tutto al MIDO di questo weekend a Milano. “Stiamo parlando di una nicchia limitata, sia per il costo (anche se non c’è più questa grande differenziazione) che per gusto; ci vuole un certo carattere e personalità per utilizzare un prodotto come Akoni” spiega il CEO.