Music

Lofi hip hop radio e la musica a “bassa fedeltà”

Articolo di

Matilde Manara

Durante l’ultimo anno di quarantena si è parlato moltissimo di Lofi hip hop radio, un dj set virtuale che va avanti senza interruzione su YouTube. Il canale che trasmette questa playlist priva di fine si è trasformato in un vero e proprio fenomeno per diverse ragioni, tante delle quali si sono palesate più che mai in lockdown.

Per contestualizzare, il lofi hip hop è un susseguirsi di suoni educati di ispirazione hip hop, ma contaminati da un milione di cose diverse, che non disturbano se stai facendo altro ma che, allo stesso modo, si trasformano in un flusso coinvolgente se ti concentri a pieno ad ascoltare. Per quanto i brani quasi prettamente strumentali si susseguano, non c’è mai un momento in cui la musica cresce o straborda in qualcosa che non sia assolutamente minimale, quieto e quasi ripetitivo. Ma allora perché ne stiamo parlando?

Moltissimi utenti, soprattutto giovani, si sono innamorati di questa continua ma pacata compagnia, non a caso nel momento in cui è stato più facile sentirsi soli. L’isolamento e il conseguente distaccamento dal reale che hanno caratterizzato lo scorso inverno hanno infatti generato un certo odio diffuso per il silenzio e il lofi hip hop, in effetti, è una presenza nella stanza che la fa sembrare meno vuota a cui in un certo senso ti affezioni.

Ne stiamo parlando adesso proprio perché, anche ora che molti sono tornati al lavoro e ad uno stile di vita (quasi) più simile al normale, l’audience di lofi hip hop radio (e delle playlist lo-fi in genere) è rimasta altissima e costante. Cosa renda questa musica così speciale se lo sono chiesti in tanti (e forse la risposta più azzeccata è già stata data da Gianluca Catalfamo su Il Libraio) ma ora vorremmo andare oltre e capirne non solo gli effetti, ma anche l’origine.

Per chiunque ci si avvicini, il lo-fi hip hop sembra capace di rispecchiare porzioni sempre più estese di un sentire comune in maniera immediata, prima di qualsiasi forma di comprensione. […] Una scatola nera che contiene un mistero o una verità al più basso grado di astrazione.

Gianluca Catalfamo, Il Libraio

Per partire dall’inizio, lo-fi letteralmente sta per low fidelity, e con questo concetto di musica a bassa fedeltà si intende un suono sporco o, nella maggior parte dei casi, sporcato. Le produzioni lo-fi, infatti, sono caratterizzate da quelle che sembrano una serie di involontarie imperfezioni di registrazione, come note mal interpretate o interferenze ambientali, che in realtà sono assolutamente intenzionali. Questa caratteristica, diventata tratto distintivo del genere, era propria dei metodi di registrazioni pre-moderni, in cui era molto comune che, a fine trascrizione, la traccia non risultasse pulitissima a causa dei limiti strutturali delle apparecchiature del momento. Gli standard di qualità del suono (cioè la fedeltà) e la produzione musicale si sono evoluti molto nel corso dei decenni, abbastanza da rendere questa imperfezione una vera e propria scelta stilistica.

Chi ha aperto la strada al genere lo-fi? I nomi sono svariati: i Guided by Voices, i Pavement, Elliot Smith  e ancora Daniel Johnston. Tutti artisti e gruppi che, per aspetti diversi gli uni dagli altri, ne hanno forgiato la forma. Ma oltre alle origini, piuttosto particolare è anche la maniera in cui questo tipo di musica viene comunicata ad oggi: la maggior parte degli artisti lo-fi, infatti, non si sono mai esibiti dal vivo o tantomeno hanno fatto un firma copie. I dj set e le playlist lo-fi, infatti, si sono fatte spazio soprattutto su YouTube, dove hanno costruito la propria zona di comfort per certi versi anonima. Milioni e milioni di ascolti sì, ma totalmente impersonali.

Ciò che è estremamente personale, al contrario, è l’immagine che tutti associano a questo micromondo, infatti chiunque conosca minimamente la musica lo-fi conosce altrettanto bene la side girl che ne è diventata simbolo.

La ragazza lo-fi è un’adolescente con delle grandi cuffie che passa moltissimo tempo alla sua scrivania, davanti alla finestra. Le giornate passano, giorno dopo giorno, notte dopo notte, e lei rimane lì, assorta tra musica e scrittura quasi incurante del mondo esterno. Questo prototipo di ragazzina triste, indifferente e apparentemente non troppo socievole ha rappresentato la sintesi di un’intera generazione, soprattutto durante il lockdown, quasi fosse portavoce di un disagio di “esilio” giovanile diffusissimo.

La versione originale della .gif è tratta da I sospiri del mio cuore“, anime del 1995 dello Studio Ghibli, per poi essere sostituita con quella attuale, soprattuto per motivazioni legate ai diritti d’uso (storia poco romantica). Il mondo degli anime ha sempre avuto una certa influenza sull’immagine della musica lo-fi, ma l’anno scorso su Reddit sono apparse tantissime varianti personalizzate di paese in paese, ognuna riconoscibile per alcuni dettagli caratterizzanti e tutte decisamente lontane dall’estetica di animazione giapponese.

Lofi hip hop radio è diventato a tutti gli effetti un fenomeno quasi senza precedenti, soprattutto per quanto riguarda la fedeltà e la costanza del suo pubblico. Affianco alla diretta è stata posizionata una chat in cui chiunque può dire cosa pensa, come si sente, cosa sta facendo o semplicemente sentirsi in compagnia, il tutto in un flusso di commenti che si susseguono in svariate lingue e che non si placa mai, neanche a notte tarda (che sarà l’ora di pranzo di qualche altra parte del mondo).

Ciò che stupisce davvero del successo della musica lo-fi è il contesto sociale e culturale in cui essa cresce e si alimenta. In un momento storico in cui tutto, dallo stile di vita alle canzoni che ascoltiamo, si muove su frequenze iper veloci, questo genere letteralmente mira a rallentare qualsiasi cosa tu stia facendo. Camminare normalmente, mangiare normalmente, persino pensare normalmente ti sembra fatto in modo affrettato se ti fai coinvolgere dalle sonorità. L’invito palese ed educato è a decelerarti.

Nel tempo le playlist lo-fi si sono moltiplicate in centinaia e centinaia, mettendo in evidenza ciascuna una diversa sfumatura del genere. Se ti sei scontrato ora per la prima volta con questo mondo, ti lasciamo sotto una piccola guida da cui puoi iniziare ad esplorare.