London Fashion Week: le migliori collezioni F/W ’23 da recuperare

Dopo la carica lanciata da New York con la sua inconfondibile energia creativa, il mondo della moda si è diretto a Londra per vivere la seconda settimana del fashion month dedicato alle collezioni donna per l’autunno/inverno 2023.

La London Fashion Week tenutasi dal 17 al 21 febbraio ha segnato una sorta di ripartenza dall’edizione di settembre, che ha visto ridurre tutti gli eventi non strettamente necessari nel rispetto della scomparsa della Regina Elisabetta II. Tuttavia un altro lutto, quello di Vivienne Westwood, si è fatto sentire in tempi recenti e per questo la kermesse è stata dedicata alla leggendaria stilista.

Tra gli oltre cento appuntamenti che hanno riempito la città abbiamo visto un esplosivo mix di talenti emergenti e nomi già affermati presentare le loro nuove proposte per la prossima stagione. Nell’elenco degli eventi che hanno riscontrato una maggior risonanza ci sono stati senza ombra di dubbio il debutto di Daniel Lee alla guida di Burberry e lo show “The Art of Genius” di Moncler, ma anche un gran numero di défilé ricchi di sorprese.

Ecco dunque quattro sfilate da recuperare.

Richard Quinn

Svolta matura per Richard Quinn, che porta alla London Fashion Week una sfilata dai toni quasi cerimoniali. Ci sono infatti meno riferimenti all’estetica BDSM e una buona dose in più di romanticismo nella collezione autunno/inverno 2023 dello stilista britannico che venne consacrato dalla Regina Elisabetta II in persona. Ciò significa che le tute in latex lasciano spazio ad abiti da sposa ricamati, veli funerei e silhouette sperimentali dai volumi 3D. A incantare sono soprattutto le preziose lavorazioni con perline ton sur ton, i fiocchi dalle proporzioni maxi, le mantelle dall’aria regale e ovviamente gli immancabili motivi floreali. Tutti elementi, questi, che dimostrano un approccio più adulto e una maggior vicinanza all’haute couture

Mowalola

Sembra quasi una lettera d’amore alla città di New York la collezione autunno/inverno 2023 di Mowalola, che dopo aver debuttato come parte del collettivo Fashion East nel 2019 fa ritorno alla settimana della moda londinese con uno show carico di hype. “Dark Web”, questo il titolo scelto per la sfilata della stilista di origini nigeriane, ha infatti come unico punto di riferimento la Grande Mela con le sue istituzioni culturali. Tutto però è declinato con un tono irriverente ed ecco allora che il logo dei New York Yankees è stato modificato con una “M” al posto della “N”, mentre il lettering MoMA diventa MoWA. Altri look richiamano gli street style tipici degli States, con jeans portati a vita talmente bassa da avere la cintura al ginocchio, volumi oversize e minigonne super sexy. 

S.S. DALEY

Ad aprire lo show di S.S. DALEY è stato un ospite davvero speciale, ovvero Ian McKellan. L’attore non si è limitato a sfilare insieme agli altri modelli, ma ha addirittura deliziato il pubblico con una suggestiva lettura di “The Coming of Arthur” di Alfred Lord Tennyson. Ovviamente non è tutto, perché la nuova collezione del designer vincitore dell’LVMH Prize 2022 si ispira anche ai brani di Kate Bush e all’idea di perdersi liberamente in mare. Numerosi sono infatti i riferimenti nautici che caratterizzano i look, dai colletti da marinaio alla striscia navale, passando per una color palette acquatica. A chiudere il défilé ci pensa invece un abito di paillettes che il mondo dei social vede già indosso a Harry Styles su qualche red carpet.

JW Anderson

Per la prossima stagione fredda JW Anderson guarda indietro nel tempo omaggiando un pilastro della cultura britannica. “Non è una cosa che faccio spesso, ma ogni tanto mi sembra necessario per andare avanti. Il passato può essere una lente che mette a fuoco il futuro” ha dichiarato lo stilista Jonathan Anderson dopo il défilé che si è tenuto nella Roundhouse, una nota sala da concerto e spazio per arti performative di Londra. Frequenti sono dunque i richiami all’archivio del brand, che però si intreccia per l’occasione con la figura del ballerino e coreografo scozzese Michael Clark tra capi logati e stampe falliche pronte per diventare un cult.