L’Ozempic (e non solo) sta cambiando la percezione del cibo

Il potere dimagrante dell’Ozempic, nato farmaco per diabetici e diventato un business da decine di miliardi di dollari, è stato uno degli argomenti più discussi dell’ultimo anno. Ma oltre alle problematiche legate all’uso improprio e senza controllo della sostanza, la piega presa da diversi business americani va a toccare anche lo stile di vita e la mentalità della nostra società in generale. I tanti discorsi riguardo a body-positivity, inclusività e accettazione del proprio corpo sembrano non aver portato a nessun cambiamento concreto, perché anche nel nostro paese sono ormai ovunque alimenti alternativi che dovrebbero, grazie a una diversa composizione di nutrienti, favorire il benessere e la corretta forma fisica.

Recentemente Nestlé ha annunciato il lancio di “Vital Pursuit”, una linea di cibi surgelati pensata per chi fa uso di Ozempic. 12 piatti differenti, come sandwich e pizze, venduti al prezzo di $4.99 e con un maggior contenuto di proteine, fibre e altri elementi come potassio, calcio e ferro. Un “compagno per chi utilizza farmaci GLP-1 per la perdita o il controllo del proprio peso”, come definito dall’azienda stessa.

Ma la diffusione rapidissima e quasi incontrollata di questo tipo di sostanze – nate per il trattamento del diabete di tipo 2 ma diventate il mezzo per chi vuole dimagrire in fretta e senza troppi sforzi – sta trasformando il mercato americano in generale. GNC, marchio di integratori alimentari, ha realizzato scaffali per “chi ha a che fare con gli effetti collaterali del GLP-1”, mentre catene di palestre di lusso hanno acquisito cliniche di dimagrimento per prescrivere i farmaci ai propri iscritti.

Anche se i risultati dell’Ozempic sono noti, lo stesso non si può dire delle conseguenze a lungo termine, per non parlare di altri effetti collaterali come la perdita di massa muscolare o problemi gastrointestinali. E la vendita di questi nuovi servizi e prodotti non fa altro che normalizzare l’uso di farmaci per scopi estetici, andando ad alterare drasticamente la percezione comune di queste sostanze ma anche il valore di una corretta alimentazione.

Il caso dell’Ozempic è particolarmente estremo, ma dimostra quanto la nostra società sia ancora ossessionata dalla perfezione estetica, oltre che mettere in luce la piaga della mancata educazione alimentare. È risaputo che negli Stati Uniti la cultura del cibo sia diversa da quella europea, ma anche nel nostro paese sono sempre più diffusi, e acquistati, cibi e snack destinati a chi vuole uno stile di vita più sano. Dalle acque funzionali – arricchite di collagene, antiossidanti e vitamine varie – all’infinità di prodotti proteici come yogurt, mozzarelle e pasta, passando per barrette sostitutive, budini per sportivi e prodotti con ridotte quantità di carboidrati. La comunicazione del mondo del food, spesso fuorviante, è ormai basata interamente sull’essere “fit”, sfruttando proprio la mania diffusa per la bellezza.