Negli ultimi mesi LVMH ha collezionato nuove gemme da aggiungere al suo tesoro pescando tra brand prima considerabili di nicchia, che appassionavano una sfera ristretta di persone e che facevano leva sull’identità, l’appartenenza e l’artigianalità.
L’ultima notizia uscita riguarda l’investimento in Kapital da parte del fondo di investimento L Catterton, parte del gruppo LVMH. A ottobre era stato l’investimento su Our Legacy e nel 2022 su Aimé Leon Dore a spaventare: la paura è sempre quella che l’inglobamento di realtà minori dentro a giganti come LVMH faccia aumentare i prezzi e li trasformi facendogli perdere di originalità e credibilità.
«La desiderabilità dei nostri prodotti e la nostra presenza nel mondo ci ha permesso in questi anni difficili segnati da crisi economiche e sanitarie di aumentare le nostre quote di mercato».
Bernard Arnault, CEO, LVMH
Il progredire del gruppo di lusso sembra quasi puntare al monopolio raggiungendo un livello in cui il tuo mercato è talmente ampio da non curarti di cosa viene comprato dal pubblico, perché tutto è un guadagno. La decentralizzazione del potere garantisce però la sopravvivenza del gruppo e quindi dei singoli brand, che godono sempre di un sostegno economico mantenendo però il controllo creativo.
«Continueremo a gestire Our Legacy allo stesso modo, solo con degli strumenti più forti. [LVMH] vuole farci rimanere fedeli al nostro DNA e dare valore alla creatività. Anche i prezzi non cambieranno».
Jockum Hallin, Co-founder Our Legacy
Arnault ha spesso paragonato il gruppo a una costellazione di singoli satelliti dissipando le preoccupazioni sul presunto “rovinarsi” dei brand acquisiti (del tutto o in parte). La modalità di approccio di LVMH ai brand è comunque lontana dal totalizzante: in molti casi il gruppo investe tramite dei fondi di investimento di sua proprietà non prendendo quindi direttamente possesso dei brand.
Non si può quindi dire che Kapital sia di LVMH — così come Our Legacy e Aimé Leon Dore — ma sicuramente, così come per molti altri colleghi creativi, sono riusciti ad attirare le attenzioni (e gli investimenti) che forse gli permetteranno di operare creativamente in tranquillità – sperando di non perdere di credibilità agli occhi del pubblico.
«Non puoi avere un prezzo premium per un prodotto che le persone si aspettano, così non avrai mai un prodotto che fa il botto. Noi li abbiamo solo perché diamo libertà ai nostri artisti».
Bernard Arnault, su Harvard Business Review, 2001