In natura non esistono due cose perfettamente uguali: la posizione specifica e l’insieme delle condizioni rendono ciascuno un essere singolare, un’entità individuale. La sfilata di ZEGNA dedicata alla collezione primavera/estate 2025 nasce proprio da questo presupposto.
Il défilé si svolge all’interno di uno spazio industriale che ospita un’inaspettata fioritura di piante di lino metalliche. Il fare della natura e il fare dell’uomo si incontrano, si intrecciano e si sovrappongono in una fantasia divenuta reale.
In questo scenario il direttore artistico Alessandro Sartori sperimenta instancabilmente forme e atteggiamenti, definendo un guardaroba che è un distillato di italianità.
“Adesso che il nostro vocabolario si è assestato e ridefinito è il momento di concentrarci su come i vestiti possono essere portati, sui modi singolari in cui si modellano sulla personalità individuale. Il lino è un mezzo meraviglioso in questo senso: Oasi Lino è interamente tracciabile e fedele al nostro impegno per la sostenibilità, ma è anche malleabile e sensuale come l’idea di vestire estivo che stiamo proponendo. C’è qualcosa di tipicamente italiano in questa collezione, nel mondo gentry suggerito dalle forme e il modo disinvolto con cui vengono indossate da uomini che giocano con il proprio aspetto.”
Alessandro Sartori, direttore artistico di ZEGNA
Parlando in termini di abbigliamento: pezzi leggeri dalla disinvoltura giocosa. La silhouette è infatti morbida e rilassata, il corpo è chiaramente sentito e perfino messo a nudo da pantaloncini molto corti. I soprabiti hanno volumi avvolgenti, mentre i blazer allungati disegnano una linea slanciata. Colletti senza notch caratterizzano le camicie in maglia e le overshirt sartoriali.
E poi il finale con Mads Mikkelsen che chiude il fashion show indossando l’ultima iterazione della giacca “Il Conte” in pelle di vitello color terracotta intenso abbinata a una maglia jacquard marrone cioccolato, a un pantalone sartoriale a gamba larga con cinque tasche, al nuovo mocassino “Mocassin” e a due borsoni. È standing ovation.