Oggi, 12 agosto 2024, è il compleanno di Mario Balotelli, che compie 34 anni.
Ironicamente, quest’anno il suo compleanno cade alla conclusione dei Giochi Olimpici che hanno visto, come spesso accade, sportivi finire sotto una lente di ingrandimento che porta a critiche sommarie, elogi esasperati e facili simbolismi da parte di figure politiche. Se c’è uno sportivo che sotto questa costante pressione mediatica c’è sempre stato, fin dalla più tenere età, questo è proprio Mario Balotelli, un concetto che lui stesso ha riassunto con l’iconica esultanza con la maglia “why always me” ai tempi del Manchester City.
Eppure, nonostante gli attacchi, Mario Balotelli rimane un’icona, sinonimo di un immaginario che ha aiutato i calciatori moderni a essere come sono, ovvero a manifestare i propri interessi fuori dal campo, a vestirsi diversamente e a sentirsi liberi di essere sé stessi. Lo stile del calciatore azzurro rimane infatti un manifesto dei primi anni ’10 del nuovo millennio, tra maglie aderenti, pantaloni drop crotch, vistosi cappellini e grandi sciarpe. Queste scelte gli hanno permesso di essere considerato uno degli uomini più stilosi al mondo secondo molte pubblicazioni internazionali e, ovviamente, secondo i tifosi.
Proprio il suo periodo d’oro, quello dal 2010 al 2017, fu incensato da chiunque come anche il suo momento estetico più alto. In quegli anni, infatti, molti calciatori vestivano in maniera molto standard, lineare, senza particolari eccessi. Mario Balotelli, invece, cambiava pettinatura in continuazione, metteva lunghe collane in stile rapper americano associate a rosari colorati, indossava maglie con larghi scolli tondi o a V e arricchiva ulteriormente il tutto con elementi ricchi di brillantini, pietre preziose e punti metallici. Questi finivano infatti su t-shirt, felpe, pantaloni e persino cappellini, come i suoi iconici Von Dutch customizzati. Alcune rilevanti figure americane lo definirono “Allen Iverson del calcio europeo”, una frase che perfettamente riassume non solo l’attitudine di Mario Balotelli a essere unico, ma anche la sua capacità di rappresentare tutte quelle persone vere nelle città e nelle periferie che, fino a quel momento, non avevano un atleta che realmente somigliasse a loro.
Dalle serate con Drake a Manchester, agli scherzi verso i compagni di squadra, fino alle foto iconiche, Mario Balotelli non passerà mai di moda.