Michelle Obama: come cambia lo stile di una first lady

Quanto è importante il ruolo che ricoprono i tuoi abiti quando ogni giorno sei costretta a mostrarti a un’intera nazione per cui, tra l’altro, sei la first lady? Michelle Obama sicuramente lo sa bene. La donna, che oggi compie 59 anni, ne ha vissuti ben otto all’interno della Casa Bianca, luogo in cui sembra impossibile poter immaginare qualcuno senza tailleur o doppiopetto. Eppure attraverso il suo abbigliamento rilassato e a tratti confidenziale, Michelle ha conquistato il consenso dei cittadini. Non è un caso, però, che lo stile di Michelle sia cambiato da quando la famiglia ha abbandonato lo Studio Ovale, dopo esser diventata un’autrice di best seller in giro per gli States per la promozione dei suoi libri al fianco della sua amata stylist. 

La prima coppia afroamericana a conquistare la White House, il ruolo degli Obama appare abbastanza iconico già a partire da questo. Una delle donne più emblematiche della storia politica: coinvolta nelle cause di interesse sociale, sostenitrice dell’educazione infantile e fortemente interessata allo sviluppo delle generazioni future. Anche parlando di moda Michelle ha sempre cercato di dare visibilità a realtà americane, indossando abiti di designer connazionali che fossero più o meno famosi. Nel 2009, per partecipare al ballo inaugurale alla Casa Bianca, ha indossato una creazione dello stilista allora sconosciuto Jason Wu, contribuendo così a lanciarne la carriera.

Brandon Maxwell, Ralph Lauren, Narciso Rodriguez o il famoso vestito bianco di Tom Ford per incontrare la Regina Elisabetta II a Buckingham Palace nel 2011; l’abito nero di Vera Wang, stilista americana di origini cinesi, alla cena di stato con il presidente Xi Jinping nel 2015 e, volendo scegliere qualcosa di internazionale, anche lo scintillante Versace scelto per l’ultima cena di stato della presidenza nel 2016. 

Parliamo però della stessa donna che, se da un lato ha scelto di dare visibilità a brand dell’high fashion, dall’altro ha anche deciso di conferire alla sua figura un’attitudine informale e vicina al popolo. Tra le grandi marche vediamo quindi in opposizione brand come Topshop o J.Crew, simbolo indiscusso dei cittadini americani. Durante l’Inauguration Day del presidente Barack Obama nel 2009 gli occhi erano tutti puntati su Michelle e sul suo abito firmato Isabel Toledo completato da un paio di guanti J.Crew – giusto per mandare in crash il sito del marchio. 

Non tutte le first lady riuscirebbero a presenziare cene di gala indossando abiti costosi, sostenere talenti all’avanguardia e allo stesso tempo vestire i panni dell’americano medio. Diciamo poi che nel corso degli anni il suo look sia cambiato anche tra un mandato e l’altro: agli inizi più formale e composto, in seguito più naturale e libero dalle regole, continuando però a trasmettere un’immagine centrata e personale. Michelle ha utilizzato il suo abbigliamento, collegato consequenzialmente al concetto di power dressing, per raccontare sé stessa e costruire un’immagine ben delineata che potesse essere rassicurante agli occhi degli elettori. Del resto, rimane l’unica first lady ad aver posato per ben tre volte per la copertina di Vogue USA.

Dalla fine del suo periodo a Washington D.C., non ha mai smesso di ribadire l’importanza della figura femminile all’interno del mondo della politica e del lavoro, continuando a battersi per le cause che le stanno a cuore. Sul fronte moda ha deciso di correre qualche rischio in più e nel documentario autobiografico “Becoming: la mia storia” uscito nel 2020 ha parlato anche della sua evoluzione stilistica definendo “liberatorie” le sue scelte dopo la Casa Bianca. 

Tra i momenti più iconici ricordiamo l’intervista con Sarah Jessica Parker nel dicembre 2018, in cui ha indossato un paio di stivali alti glitterati di Balenciaga. Da quel momento in poi è stata in grado di collezionare un look importante dopo l’altro e soprattutto recentemente ha catturato l’attenzione del pubblico anche grazie alla sua nuova vena stilistica.

Grazie all’aiuto della stylist, Meredith Koop, l’abbiamo vista sperimentare con outfit differenti, tra mise sportive e glam, eleganti e ricercate. Dai completi sfoggiati per presentare la sua autobiografia nel 2019 – vedi Acne Studios, Roksanda, Peter Dundas e Christian Siriano – al set giallo fosforescente della collezione primavera/estate 2023 di Proenza Schouler indossato per un’apparizione alla trasmissione Today lo scorso novembre, in questo caso durante il tour promozionale del suo ultimo libro “The Light We Carry”.

Durante la tappa di San Francisco ha indossato un abito di Marine Serre rivisitato sotto forma di top con un paio di jeans Balmain a gamba larga e tra gli outfit migliori come non citare poi il completo in denim di Ganni abbinato agli stivali Stuart Weitzman. Elegante in versione Michael Kors, con dolcevita e pantaloni a gamba larga dalle nuance dorate durante un’intervista al The Late Show di Stephen Colbert e super sportiva ad Atlanta indossando Roksanda x FILA, tra colorblock e vibes anni ’90. E ancora Versace, Bottega Veneta e anche un look in pelle firmato Palmer Harding, il tutto brillantemente incorniciato dal lavoro della sua hairstylist Njeri Radway. 

Gli abiti di Michelle Obama sono ormai strettamente legati alla sua persona, conseguenza di una liberazione dalle regole che ha dovuto seguire per anni, adesso è finalmente libera di vestirsi per sé stessa. La first lady che acquistava maglioni online dopo essersi occupata del suo orto alla Casa Bianca è diventata un’icona di stile.