Dal 12 al 17 settembre gli occhi del mondo della moda sono stati puntati dritti verso la London Fashion Week. Questo non solo perché la City propone come al solito un mix eclettico di brand affermati ed etichette emergenti, ma perché questa edizione ha visto festeggiare i quarant’anni dalla nascita della kermesse orchestrata dal British Fashion Council.
Numerosi sono stati dunque gli appuntamenti degni di nota che in questi giorni hanno ulteriormente animato Londra, tra sfilate in presenza e presentazioni digitali. L’attesa era rivolta soprattutto al ritorno di Nensi Dojaka e Chopova Lowena, ma anche la curiosità nei confronti di JW Anderson, S.S. Daley e Burberry ha contribuito ad alimentare un clima di hype.
Ecco allora le migliori collezioni dedicate alla stagione primavera/estate 2025 che abbiamo visto sfilare in passerella.
S.S. Daley
Ad attendere in prima fila lo show di S.S. Daley alla Royal Academy c’erano anche Emma Corrin ed Harry Styles, che lo scorso gennaio ha annunciato di aver acquisito una quota di minoranza del brand. Grande fermento dunque per il debutto womenswear del marchio britannico, che, neanche a dirlo, si è rivelato un successo. “Per metà si tratta di una chiara sovrapposizione con la linea maschile, per l’altra di una nuova esplorazione e sviluppo di idee per i clienti che vogliono che il loro guardaroba sia sempre più nostro”, racconta il pluripremiato stilista. Nella sua prima proposta femminile troviamo infatti tutti i suoi elementi caratteristici, dalla maglieria nostalgica intarsiata con le figure di animali ai capi che rivisitano lo stile elitario dell’alta società inglese, passando per degli abiti androgini ispirati all’artista Gluck.
Nensi Dojaka
Il titolo della sfilata, “The Power of Female Sensuality”, rende già molto bene l’idea. Nensi Dojaka fa ritorno alla London Fashion Week e porta nella City una collezione che è per l’appunto iper sensuale e super femminile. Anche questa volta, lacci, dettagli cut-out e trasparenze concentrano l’attenzione su una specifica aerea del corpo definendo la lingerie fashion che è diventata la firma della designer albanese vincitrice dell’LVMH Prize 2021. La novità assoluta è la collaborazione con Calvin Klein, che viene presentata in passerella prima di essere rilasciata online subito dopo la fine dello show. Protagonista della partnership è una capsule collection inclusiva in cui la talentuosa stilista reinterpreta l’iconico intimo del leggendario brand statunitense con il suo tocco preciso e più sexy che mai.
JW Anderson
Stabilire confini precisi come atto liberatorio. Per la collezione donna F/W ’24 della sua etichetta, Jonathan Anderson si dedica a una ricerca radicata nella materialità di ciò per cui gli abiti sono fatti. Ciò significa che lo stilista irlandese, noto per le sue creazioni eccentriche, decide di riflettere sul significato del minimalismo e lo fa con una serie di look nati dall’arte della semplificazione. Attenzione però, il “less is more” firmato JW Anderson ha a che fare con la sostanza e non con l’estetica. Il design può rimanere pure appariscente, come dimostrano i maxi abiti intrecciati, ma tutto ruota attorno a pochi elementi tutto sommato basilari: il raso di seta, il cashmere, la pelle di vitello e le paillettes. Ed è per questo motivo che ad assumere una particolare importanza è il minidress con le parole del critico Clive Bell, le quali parlano di come contestualizzare l’arte nell’epoca a cui appartiene permette di decodificarne il messaggio e leggerne la dietrologia.
Burberry
Al National Theatre di Londra, l’artista Gary Hume ha allestito il set della sfilata di Burberry dedicata alla stagione primavera/estate 2025 ed ecco che in passerella viene svelata l’ultima collezione co-ed firmata da Daniel Lee. In un momento in cui dal punto di vista dei numeri il marchio manifesta delle difficoltà, il designer fa parlare il suo estro creativo con una proposta che esprime un’eleganza disinvolta. Si parte dunque dai fondamenti dello stile British, con una particolare enfasi nei confronti dei concetti di comfort, protezione e versatilità. Protagonisti sono ovviamente i capispalla, come i caratteristici trench e i parka, che ancora una volta vengono rivisitati e contaminati in chiave casual. Ma la sorpresa arriva nel finale con un abito da sera scintillante fatto di paillettes e frange volteggianti.