Mercoledì 1 dicembre il mondo del clubbing milanese si è arricchito di No More, il nuovo format lanciato dal dj pugliese Sgamo, da anni un punto di riferimento per la nightlife milanese (e non solo), specialmente quella legata alle sonorità più black e hip hop. Preceduto da una serie di contenuti che lasciavano presagire un’idea di fondo, l’annuncio ufficiale non ha tradito le aspettative: No More non è la solita festa, non si basa sul concetto di massimizzazione dei profitti, ragiona su altri criteri.
Due guest internazionali in console, atmosfera intima e partecipazione solo ad invito: No More nasce per riportare il senso di community al centro del clubbing. Una dimensione difficile da mantenere, soprattutto quando la posta in palio si alza – sia in termini di visibilità che di economie -, ma che rappresenta l’anima e il cuore pulsanti di questo mondo. Non è un caso, infatti, che lo stesso Sgamo sia tra i direttori di Verbal.Sound, realtà che ha allargato il concetto di community non al pubblico – come fa No More -, bensì agli stessi dj e producer. Era inevitabile, quindi, che un’idea come quella di questo party milanese nascesse proprio da lui.
Un mercoledì al mese, nella cornice dell’Apollo, si alterneranno guest internazionali che, svincolati dai trend nostrani, sono pronti a stupire la pista e ad avvicinarla a gusti e trend che di solito non valicano i nostri confini; un pubblico legato alla clublife che cerca uno spazio in cui le dinamiche siano diverse dalla tipica serata del weekend, e che può approfittare dell’atmosfera per conoscere persone nuove. I primi 100 inviti partono infatti da Sgamo e ciascun invitato può a sua volta aggiungere un altro nome. 300 persone, il numero perfetto per trasformare la dancefloor in uno spazio comunitario.
Il prossimo appuntamento, già fissato, è per gennaio. Gli inviti, nella forma di foto scattate con la ringlight durante la prima serata – gli ospiti, sostanzialmente, funzionano “da garanzia” per la serata -, un dj da Berlino, uno da Amsterdam, Sgamo in chiusura.
Se il mondo del clubbing vuole ripartire, dopo 20 mesi infernali di arresto totale, non può farlo puntando solo sul tutto e subito. Può e deve reinventarsi, riscoprire le sue radici e allargarne la prospettiva; ma in maniera fisica, non virtuale. Ecco per cosa nasce No More.