Dopo la recente assegnazione dei Grammy Awards, abbiamo fatto mente locale sull’importanza e il valore dei riconoscimenti in campo musicale. Nell’era dei record di streaming e delle visualizzazioni, quanto conta davvero un trofeo?
Alzare una statuetta può simboleggiare tante cose, come ci ha ricordato Tyler, The Creator proprio in occasione di quest’ultima notte d’oro della musica, ma nel 2020 un premio fa davvero la differenza?
Rispondere non è più così semplice, ma c’è stato un momento in cui essere eletti aveva un significato che superava di gran lunga l’appagamento personale dell’artista o dell’audience televisiva, e pensando alla storia di questo tipo di premiazioni una su tutte domina i ricordi e la consapevolezza di qualsiasi patito dell’hip hop.
Era il 3 Agosto 1995 e al Madison Square Garden di New York si svolgevano gli attesissimi “Source Awards“, l’equivalente hip hop dei Grammy, degli Oscar e dei Golden Globe tutti in uno, organizzati dalla rivista “The Source“. Per spiegare la portata dell’evento è necessario specificare che prima di Internet, di Complex o di XXL, “The Source” era la bibbia di quel genere musicale. La sua parola legge, le sue classifiche predizioni e nessuno, al di fuori della loro redazione, aveva voce in capitolo.
Quella sera, un Madison gremito di persone attendeva impaziente di scoprire chi le più alte cariche decisionali avessero proclamato Re. La serata passò alla storia per tante ragioni, ma tra i vari accadimenti indimenticabili uno su tutti, col senno di poi, fu importantissimo: l’assegnazione del premio come “miglior gruppo emergente dell’anno“.
La voce al microfono chiama forte e chiaro i vincitori: sono gli OutKast, un duo di ragazzini pseudo sconosciuti della Georgia che si era appena affacciato al mondo della musica con l’album d’esordio “Southernplayalisticadillacmuzik“.
La scelta di incoronare una coppia del sud degli USA in quel momento storico fu importante e sicuramente rivoluzionaria, dare un premio del genere a due piccoletti degli Stati meridionali, proprio mentre la scena hip hop del nord tra New York e Los Angeles si litigava selvaggiamente il trono, scatenò il caos più totale.
La folla iniziò a scagliarsi senza riserve contro i due con urla e fischi, pretendendone l’immediato ritiro e inveendo contro gli organizzatori. In risposta, i due giovani rapper, affatto intimiditi, affrontarono la platea con il loro accento inconfondibile e poche parole cariche di grinta che misero contemporaneamente un punto di fine e di inizio ad un’era.
Sono stufo di gente con le vedute ristrette, è come se avessimo fatto un demo che nessuno vuole ascoltare, ma la verità è che il Sud ha qualcosa da dire, e questo è tutto quello che abbiamo da dirvi.
Outkast ai Source Awards 1995
In quell’esatto momento, su quel palco, è successo qualcosa che ha cambiato le sorti del rap, senza che nessuno potesse esserne ancora cosciente.
Perché? Qual era il valore di quell’opposizione? La risposta è limpida: interrompere una tendenza. Tutti i piccoli aspiranti rapper del Sud, fino a quel momento condizionati da un complesso di inferiorità e insicurezza rispetto ai colleghi delle grandi città, seduti davanti alla TV vedono crollare in un secondo qualunque gerarchia.
Gli Outkast avevano vinto la coppa e respinto l’attacco dei giganti nello stesso istante, segnando uno spartiacque e spianando la strada a gran parte della musica rap nei successivi 20 anni. Il suono dello sporco e grottesco Sud guadagnò spazio giorno dopo giorno, imponendosi con brutalità. Le città sotto la linea Mason-Dixon diventarono la patria di innovazione e nuove tendenze, tra cui uno dei fenomeni hip hop più dilaganti di sempre: la trap.
Al Madison Square Garden, con quella folle scelta di premiare la Georgia davanti alla gente di New York, il “The Source” diede prova di avere davvero a cuore la musica e le sue potenzialità in maniera disinteressata verso le masse e totalmente interessata verso la sostanza.
È ancora questo sentimento il motore, la fonte di energia, di occasioni come i Grammy o gli MTV Awards? Ora, vincere cosa rappresenta?