Neymar-Nike: un presunto caso di violenza sessuale alla base del divorzio?

Nell’agosto del 2020 le strade di Neymar Jr. e Nike si separavano nonostante gli ancora 8 anni di contratto rimasti, e solo poche settimane dopo il campione brasiliano annunciava la sua partnership plurimilionaria con il PUMA. Oggi, quello che sembrava un semplice movimento dettato dal mercato e dai faraonici contratti di sponsorizzazione dei brand, prende invece tutta un’altra piega con le dichiarazioni fatte da Hilary Krane, consigliere generale di Nike, al “The Wall Street Journal”.

Nike ha interrotto la sua relazione con l’atleta perché si è rifiutato di collaborare a un’indagine su accuse credibili di illeciti da parte di un dipendente.

Secondo quanto riferito al quotidiano newyorkese, Neymar Jr. nel 2016 avrebbe usato violenza sessuale su una dipendente di Nike. La donna avrebbe raccontato a colleghi e amici che durante un evento a New York, dove per altro il calciatore avrebbe incontrato Micheal Jordan per presentare la sua collaborazione con Nike, si trovava al seguito di Neymar Jr. per aiutarlo nell’organizzazione e nella logistica per conto di Nike. Secondo la ricostruzione, nelle prime ore del 2 Giugno 2016, il personale dell’hotel avrebbe chiesto alla donna e a un suo collega di raggiungere il brasiliano in quanto intossicato. Una volta rimasta sola col calciatore, lui si sarebbe abbassato i pantaloni e avrebbe provato a costringerla ad avere un rapporto sessuale con lui. Secondo quanto emerso avrebbe anche inseguito la donna, che si era rifiutata, completamente nudo nel corridoio.

La denuncia ufficiale della dipendente agli organi di Nike sarebbe arrivata nel 2018, e nel 2019 sarebbe iniziata un’indagine interna per far venire alla luce ciò che veramente fosse successo quella notte. Il rifiuto di Neymar a collaborare ha portato Nike a concludere anticipatamente il contratto col giocatore.

A queste pesanti accuse ha risposto la portavoce del diretto interessato:

Neymar Jr. si difenderà vigorosamente da questi attacchi privi di fondamento nel caso in cui venga presentato qualsiasi reclamo, cosa che finora non è avvenuta. Nike e Neymar si sono separati per motivi commerciali.

A queste dichiarazioni ne sono poi susseguite altre, riguardo i tempi intercorsi dal presunto stupro alla notizia di oggi:

È molto strano che un fatto che sarebbe dovuto accadere nel 2016, con le accuse di un dipendente Nike, sia venuto alla luce solo in questo momento, 5 anni dopo.

Come detto, nel 2018 la dipendente avrebbe raccontato dell’accaduto a Monique Matheson, capo del dipartimento delle risorse umane di Nike, e al segretario generale dell’azienda Hilary Krane. Nel 2019 poi, dopo che Neymar aveva ricevuto altre accuse di stupro da una modella brasiliana, la dipendente avrebbe contattato le due dirigenti di Nike per chiedere dello stato della denuncia, ma queste le avrebbero risposto che non avevano intrapreso alcuna azione legale perché convinte che lei non volesse. La signora Krane ha anche dichiarato nella lunga intervista al “The Wall Street Journal”:

In qualità di datore di lavoro, avevamo la responsabilità di rispettare la sua privacy e non ritenevamo appropriato condividere tali informazioni con le forze dell’ordine o con terze parti senza il consenso della dipendente. Nel 2019, quando in seguito la dipendente ha espresso la volontà di intraprendere delle azioni, abbiamo agito immediatamente. Fin dall’inizio, abbiamo trattato le accuse fatte dalla dipendente e la sua esperienza con grande serietà.

Quando Neymar Jr. si sarebbe rifiutato di parlare con le autorità che stavano indagando sull’accaduto, Nike si sarebbe convinta della malafede del calciatore, supportata sempre di più dalle indagini che prendevano una piega delineata, e avrebbe quindi deciso di concludere il contratto commerciale in essere, non dando neanche molte spiegazioni in merito. Come sappiamo, questo ha poi portato Neymar a firmare un contratto faraonico con PUMA, che interpellata sull’accaduto ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.

La vicenda sembra ancora solo ad un punto di partenza, ed è molto probabile che avrà lunghi strascichi legali e mediatici. Non ci è dato sapere quale sarà la conclusione, ma è certo che questa storia mette un ombra sul campione brasiliano e macchia la sua immagine di uomo e sportivo.