Immaginate di acquistare la GIF del celebre Nyan Cat realizzata da Chris Torres. Immaginate ora di aver speso 300.00 Eth (corrispondenti a circa 450mila euro) ed esserne diventati i legittimi proprietari. Come vi sentite? Una mossa folle? Spregiudicata e priva di senso? Agli occhi di molti potrebbe anche passare come tale, ma non se la mettiamo in relazione al magico mondo dell’arte. Mondo di cui abbiamo sempre sentito parlare e che in maniera diretta per alcuni, e indiretta per altri, ci ha sempre accompagnato.
Siamo cresciuti con l’idea che le opere d’arte – quadri, sculture, film, canzoni e così via – debbano essere materiali o il quanto più possibile tangibili. Un’idea comprensibile, che però con l’avvento della tecnologia è stata fortemente messa in discussione a tal punto da rendere questa visione un po’ arcaica.
Come ogni periodo storico, anche il nostro ha la sua peculiare forma d’arte, in questo caso digitale e guidata dagli NFT. Nel corso delle ultime settimane questa sigla è letteralmente esplosa, impazzando in rete e portando persino Jack Dorsey, CEO di Twitter, a mettere all’asta il suo primo Tweet raggiungendo l’astronomica cifra di 2 milioni e mezzo di dollari.
just setting up my twttr
— jack (@jack) March 21, 2006
Incuriositi da questi NFT, che si sono posti come il possibile ponte di collegamento tra l’arte e il digitale, e aiutati da Andrea Bonatti, esperto del settore, abbiamo provato a fare chiarezza riguardo il loro funzionamento.
CHE COSA SONO GLI NFT?
I token non fungibili, abbreviato in NFT, dall’inglese “non fungible token”, sono una tipologia di token crittografico, con valore di unicità e legittimità verificato dalla blockchain. Al contrario di altre criptovalute, quali Bitcoin o Ethereum, il valore di ogni NFT varia in relazione al file digitale racchiuso al proprio interno, che sia questo un’immagine, un file audio, una grafica ecc. È una tecnologia che, grazie alle proprie qualità intrinseche, è in grado di provare l’autenticità e la proprietà di un qualsiasi bene, anche quelli non tangibili e virtuali.
DA QUANDO SI È INIZIATO A PARLARE DI NFT E QUAL È IL LORO LEGAME CON LE CRIPTOVALUTE?
Nonostante il picco di popolarità raggiunto recentemente, si è iniziato a parlare di NFT a partire dalla fine del 2015.
Gli NFT vedono la loro nascita sulla rete Ethereum – network dell’omonima crypto valuta (Eth) -, rete sopra la cui blockchain è possibile caricare file digitali sotto forma di token, facilitandone così lo scambio. È importante sottolineare come per fare ciò, ovvero “tokenizzare” un prodotto, sia obbligatorio pagare una fee in Eth, criptovaluta attraverso la quale si è soliti creare, scambiare e vendere NFT.
IN CHE COSA CONSISTE QUESTA BLOCKCHAIN DI CUI SI PARLA?
Per rendere il concetto di blockchain nella maniera più semplice possibile possiamo paragonare quest’ultimo a un registro digitale e decentralizzato che permette l’archiviazione di informazioni in maniera sicura e anonima all’interno di “blocchi” virtuali.
QUAL È QUINDI IL VALORE DI UN NFT?
Ancora una volta, per fare chiarezza ci facciamo aiutare da un paragone. Immaginate che il vostro token non fungibile sia una sneaker, il valore che viene attribuito a questa sneaker è influenzato da diversi fattori come le quantità prodotte e l’interesse riposto in essa dal pubblico. Come in ogni mercato, anche in questo caso il prezzo è dunque determinato dalla domanda e dall’offerta. Se della nostra sneaker esistono pochi esemplari al mondo è molto probabile che il suo valore si alzi, allo stesso modo fa il nostro NFT. La tecnologia blockchain, inoltre, garantisce l’autenticità e la provenienza di quest’ultimo, evitando la possibilità di incappare in truffe.
COME POSSO ACQUISTARE O VENDERE NFT?
Le piattaforme che permettono l’acquisto e la vendita di NFT sono diverse e possono essere, ancora una volta, paragonate a veri e propri marketplace. Alcuni di questi sono SuperRare, KnownOrigin, MakersPlace, Nifty Gateway e funzionano come eBay. L’oggetto in vendita è soggetto a offerte di eventuali compratori oppure può essere acquistato al prezzo prestabilito dall’artista.
DOVE SONO ARCHIVIATI TUTTI GLI NFT?
Sono diversi i luoghi in cui gli NFT possono essere conservati. I prodotti virtuali acquistati possono essere archiviati direttamente sulla piattaforma di vendita, all’interno del wallet Ethereum (se Ethereum based) o esposti in vere e proprie gallerie d’arte digitali.
QUAL È IL LORO IMPIEGO?
Gli NFT rappresentano oggi veri e propri certificati di autenticità legati a oggetti collezionabili, come carte da gioco, a skin di alcuni videogiochi oppure a opere d’arte digitali.
Dopo aver compreso a grandi linee il funzionamento di questi NFT, e aver appurato la loro utilità in ambito artistico, in cui sembrerebbero andare molto forti al momento, abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con Niccolò, in arte SoftwareBoy, che all’età di 19 anni ha già avuto alcune esperienze nella vendita di opera d’arte digitali. Basti pensare che su OpenSea, ennesimo marketplace dedicato alla vendita di NFT, è riuscito a generare un volume di vendite pari a 117 Eth (+200 mila USD con il cambio odierno) mettendo in vendita un’opera – in questo caso un video 3D – realizzato insieme a @sushinft, un suo collega.
it’s awesome how a video that me and @sushinft worked on made a volume of sales equal to 117ETH(+215k usd).
— SoftwareBoy (@softwareboy_) March 10, 2021
I hope you all will be ready for the next drop. 👀🍣 https://t.co/u4Ljrffykm
CHE IMPATTO HANNO GLI NFT SUL MONDO ARTISTICO?
Questi NFT sono sicuramente una rivoluzione dal punto di vista artistico. Vivendo in un periodo storico in cui si è obbligati a stare in casa è normale che venga dato più valore a una nuova forma di opera d’arte, quella digitale, fruibile a tutti, e soprattutto facilmente acquistabile mediante l’utilizzo di un semplice laptop o di uno smartphone. Questi token permettono di dare maggiore valore a opere che, in quanto non tangibili, prima venivano svalutate.
QUAL È IL FASCINO DI POSSEDERE UN’OPERA D’ARTE DIGITALE?
Esattamente come chi possiede un’opera d’arte fisica, anche la controparte digitale conferisce al proprietario un senso di elitarismo, in quanto consapevole di essere padrone di un oggetto unico o limitato.
Esistono anche delle opere chiamate “collectibles” che fanno parte di vere e proprie collezioni, in quanto tali sono collezionabili come se fossero figurine rare, necessarie per completare un album o, in questo caso, la collezione dell’artista.
QUALI SONO I VANTAGGI?
Acquistando un NFT ci si sta assicurando di entrare in possesso di un’opera d’arte digitale registrata e che non può essere falsificata in alcun modo. Si compra qualcosa di autentico, pur che sia venduto dall’autore originale. Possedere un’opera digitale non comporta nessun vantaggio a livello visivo rispetto al vedere l’immagine .jpeg o il video .mp4, il compratore però paga per essere il proprietario di quell’opera autenticata.
Facciamo un esempio. Tutti possono vedere il .jpeg che raffigura La Gioconda, così come chiunque vada al museo del Louvre può vederla, ma nessuno può definirsi proprietario di quell’opera. Gli NFT funzionano allo stesso modo, l’opera d’arte digitale rimane a disposizione di tutti ma il reale proprietario è decretato dalla tecnologia di questi token.
È chiaro dunque come si stiano aprendo le porte a un nuovo futuro. A farsi strada in questo territorio sono presenti già diversi artisti, tra cui Beeple, che proprio qualche giorno fa è stato incoronato come terzo artista vivente, dopo Jeff Koons e David Hockney, più pagato al mondo, dopo aver venduto una sua opera al prezzo di 69,3 milioni di dollari.
Inutile sottolineare come “EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS“, questo il nome dell’opera battuta all’asta da Christie’s, sia stata interamente realizzata in digitale.