Nick Kyrgios è il bad boy del mondo del tennis

Spesso al tennis viene associato l’aggettivo “noioso”. È doveroso, quindi, raccontare la figura di Nick Kyrgios: un tennista di puro istinto, capitano di sé stesso che ascolta un’unica voce, la sua, interiore. Per lo più ricordato per la miriade di modi in cui ha sconvolto il prezioso senso del decoro nel mondo del tennis, ma anche per i suoi risultati a livello competitivo.

Il risultato di ogni sua partita è sempre un’incognita, si è rivelato fin da bambino un talento del tennis, tanto da sconfiggere Nadal all’età di 19 anni. Ragazzo australiano di 1.93mt con un “rocking serve” potente e preciso, il suo modo di giocare così naturale mette in difficoltà anche i più grandi, nonostante la sua scarsa tenuta mentale e il suo pigro gioco di gambe. Se una persona necessita di un promemoria sportivo che ricordi che la mente fa parte del corpo, pochi metodi sono più efficaci come guardare una partita che coinvolge il 24enne.

Kyrgios non ha mai avuto un allenatore fisso, ed è l’unico tra i top 100 al mondo a non avere attualmente un coach, figura che nel tennis è fondamentale per la tenuta psico-fisica e tattica. Per Kyrgios, questo non è assolutamente un problema o un’esigenza al momento, infatti durante i suoi incontri il pubblico è il suo unico coach.

L’australiano possiede un patrimonio netto di 10 milioni di dollari, tuttavia Nick Kyrgios è stato multato più volte nella sua carriera: nell’ultimo Master di Cincinnati, nel 2019, ha dovuto pagare ad ATP una somma di 113.000 dollari per cinque diversi esempi di condotta antisportiva.

Nick Kyrgios e gli sponsor

Kyrgios è sicuramente un personaggio, la sua immagine e il suo comportamento creano molto interesse ai brand. Infatti, numerose aziende lo hanno accolto all’interno dei loro roster come ambassador. Tra i più importanti troviamo sicuramente Yonex, Nike e Beats.

Il marchio di Dr.Dre ha usufruito dell’iconicità di Kyrgios durante la manifestazione di Wimbledon. Il noto torneo inglese è famoso per il suo codice rigido nei confronti di un abbigliamento bianco e su una condotta di gioco in pieno stile british. In quella campagna, “Play Your Own Rules”, Nick fu il testimonial perfetto. (Guarda QUI la campagna per Beats).

Cartellone pubblicitario di Nick Kyrgios e Beats a Manhattan, New York

L’amore per NBA è sicuramente uno degli elementi che lo contraddistingue dagli altri tennisti. Il suo amore per questo sport lo trasmette anche in campo, attraverso il suo modo di giocare, mai convenzionale, e alle sue poco contenute reazioni, ben lontane dal mondo del tennis.

Kyrgios, fan dei Boston Celtics, spesso si presenta al campo di allenamento con canotte che richiamano il mondo cestista. Proprio in questi giorni, attraverso il suo profilo Instagram, ha pubblicato un video molto emozionante in cui mostra il suo “Kobe ink”, in memoria del suo più grande idolo Kobe Bryant.

Insieme a Kyrie Irving, giocatore NBA di origine australiane, ha collaborato nel 2019 a un progetto per Nike. L’idea è stata quella di adattare una Nike Court Air Zoom Vapor X, modello di Nike specifico per il mondo del tennis, rivisitandolo per il mondo NBA. La sneaker fu soprannominata “Kyrie 5”, a testimoniare l’unione tra la praticità della Air Zoom Vapor X dal punto di vista performance e l’estetica della Nike Kyrie 5, quinta signature shoe di playmaker dei Brooklyn Nets ma all’epoca nei Celtics. Kyrgios la utilizzò durante il torneo di Melbourne, Kyrie invece vestì l’alter ego cestistico della scarpa durante la sfida coi Brooklyn Nets, utilizzando la stessa colorazione.

Proprio la colorazione scelta è particolare. La sezione cromatica di bianco, nero e rosso neon prende il nome di “Hot Lava” in Nike, resa famosa da un altro grande tennista, Andre Agassi, con un suo storico modello, le Nike Air Tech Challenge II.

Il designer di Nike Court, Alex Restivo, ha raccontato che l’idea nacque da Kyrgios, poiché ogni volta che i due si incontravano Nick si presentava sempre con un qualcosa che rimandasse al mondo NBA. Inoltre, raccontava sempre che se non fosse stato un tennista, sarebbe sicuramente diventato un giocatore di basket. Kyrgios definì l’avere una collaborazione con Kyrie come il “momento più grande della sua carriera”.

La sua anima tormentata, come ama definirla lui, lo ha portato anche ad avere problemi con gli sponsor. Infatti quando un brand si lega a un determinato personaggio sportivo, egli è ambassador e portatore dei valori del brand in ogni suo momento. Per questo, dopo le costanti cadute d’immagine da parte di Kyrgios, alcuni brand hanno deciso di rescindere con lui: tra questi Bonds e Malaysia Airlines.

Kyrgios è sicuramente un personaggio ambiguo e ha spiegato perfettamente il suo modo di giocare/vivere,  in un intervista ad athletesvoice che raccoglie le testimonianze degli sportivi australiani:

Non sono il professionista che il tennis mi chiede di essere. Non sto facendo i progressi che dovrei perché non lo desidero abbastanza. In me combattono l’agonista che vuole vincere e l’essere umano che ricerca una vita normale, famiglia, figli e riservatezza.

Nick Kyrgios

Un enigma del tennis che spiega i suoi alti e bassi, l’equilibrio fragile, spezzato spesso a favore della seconda, tra genio e sregolatezza. Questo è Nick Kyrgios.