Objects IV Life è il nuovo brand di Daniel Arsham

Artista, designer, direttore creativo, architetto, icona. Daniel Arsham è un vero creativo a tuttotondo, ora anche stilista. Dopo aver conquistato la Milano Design Week con due progetti davvero unici, il cosiddetto archeologo del futuro noto per le sue opere retrofuturistiche in bilico tra pop e neoclassico, è pronto infatti a debuttare nel mondo della moda. A dire il vero non è la prima volta che si interfaccia con questa realtà, poiché, come sappiamo, la sua firma è già comparsa accanto a quelle di Dior, KITH, adidas, UNIQLO, SUICOKE e STAMPD. In questo caso però, si tratta della creazione di un brand di abbigliamento tutto suo, segretamente sviluppato nel corso degli ultimi due anni come se fosse un’estensione della sua arte. 

Il marchio, che prende il nome di Objects IV Life, nasce dall’esigenza di generare l’uniforme perfetta per una vita creativa. È un guardaroba che trascende il ciclo delle tendenze e cerca di reimmaginare radicalmente il modo in cui ci vestiamo, combinando al tempo stesso un pensiero concettuale con una meticolosa attenzione al processo di produzione. 

In parte laboratorio e in parte atelier, Objects IV Life si definisce un fashion brand reinventato attraverso gli occhi di un artista che cerca di unire l’eleganza alla funzionalità

La prima collezione, pragmaticamente intitolata Chapter 001, si basa su una serie di pezzi che utilizzano materiali del passato per gettare le basi del futuro grazie a una progettazione alchemica. Le silhouette sono prese dal workwear, ma vengono elevate attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili che rispettano il principio della circolarità. La color palette è delicata e caratteristica, mentre le uniche grafiche rimandano alle celebri sculture erose della serie Future Relic. A fare la differenza sono i dettagli: hardware metallici, costruzioni geometriche e tessuti deadstock che conferiscono un aspetto vissuto.

Gli articoli sono attualmente disponibili per l’acquisto online, con l’1% delle vendite che verrà devoluto all’università The Cooper Union for the Advancement of Science and Art.