Ieri OFF-WHITE ha lanciato la prima capsule collection più economica rispetto alla collezione principale. La linea è composta da hoodies e t-shirts con le caratteristiche tipiche del brand: la stampa Diagonals, la grafica “QUOTE” ed i dipinti di Caravaggio, con la sola differenza nel prezzo (la metà rispetto al solito).
Il web è letteralmente impazzito nel leggere questa notizia, viste le abituali cifre proibitive che non permettono a tutti di far parte del mondo della moda. La collezione non poteva che chiamarsi For All e come dichiarato da Virgil Abloh stesso, è stata concepita appunto per offrire ad un pubblico più ampio l’opportunità di indossare un capo fashion. Può però questo favorire una svalutazione del brand? Ma soprattutto, in che posizione si colloca Off-White nel mercato?
Analizzando la storia del marchio, notiamo come ci sia stata un’evoluzione, che partendo dallo streetwear di fascia media arriva all’high fashion. Ad oggi, possiamo quindi dire che Virgil gioca nell’ambiguità. Ebbene sì, perché OFF-WHITE è capace di sfilare a Parigi una collezione di alta sartoria con tanto di collaborazione assieme a Jimmy Choo, ma allo stesso tempo creare delle sneakers per Nike ed una linea d’arredo low cost con Ikea. Nel mezzo di ciò, c’è la main collection di capi luxury streetwear e le varie partnership equivalenti come quella con KITH e VLONE.
Ora possiamo definitivamente affermare che Off-White c/o Virgil Abloh è un brand a 360°.