Sarà perché la storia è parzialmente ispirata a due fatti realmente accaduti, per la questione che la sua sensazionale estetica con quei disegni estremamente cupi e a tratti inquietanti è diventata un simbolo di appartenenza per la sottocultura dark, o semplicemente per la maledizione che riempie la sua eredità, ma “Il Corvo” è davvero un’opera speciale.
Per comprenderlo al meglio è necessario partire direttamente dal suo concepimento, quando nel 1981 James O’Barr si trovava nel suo periodo di arruolamento volontario nelle truppe dei Marines degli Stati Uniti a Berlino, cercando sfogo in una rappresentazione cartacea della sua tragedia personale, che un paio di anni prima lo costrinse a dire per sempre addio alla sua fidanzata a causa di un incidente mortale scatenato da un uomo ubriaco. Così, nel tempo libero cominciò a disegnare un fumetto carico di tristezza, misticismo e sentimenti che raccontava molto più di una semplice trama. Nel momento in cui l’autore lesse su un giornale la storia di due fidanzati uccisi a Detroit per un anello da 20$, trovò poi l’ispirazione finale che mancava per completare le tavole. Tra il 1988 e il 1989 “The Crow” venne quindi finalmente pubblicato e in breve tempo, oltre a vendere un numero altissimo di copie riscontrò un apprezzamento collettivo, dovuto anche alle colte citazioni che raggiungevano Edgar Allan Poe, i Cure, Charles Baudelaire e i Joy Division.
Il successo continua nel 1994 con il primo adattamento cinematografico, che come se non bastasse nasconde un’altra tragica fatalità. A interpretare i panni del protagonista Eric Draven, un giovane ucciso insieme alla sua ragazza Shelly da una banda di malviventi che verrà trasformato da un misterioso corvo in una sorta di angelo della morte alla ricerca di vendetta e pace eterna, sarà Brendon Lee. Proprio durante le riprese del film, più precisamente nel terzultimo giorno di lavoro, l’attore morì sul set in seguito a un erroneo colpa di pistola.
Oltretutto, oggi il cult viene celebrato da Supreme, un brand che negli anni ha saputo dimostrare la sua viscerale passione per la cultura popolare attraverso delle collezioni che intelligentemente hanno unito lo streetwear a mondi come quello dell’arte, del cinema, dello sport e quant’altro. La capsule collection, silenziosamente anticipata nel lookbook della stagione autunno/inverno 2021, si arricchisce ora di nuovi pezzi, per un totale di sedici articoli pronti a diventare un grail senza tempo. Tra questi troviamo la già vista giacca in pelle prodotta da Schott, felpe col cappuccio, t-shirt, maglie a maniche lunghe, maglioni e una selezione di capi d’ispirazione workwear che comprende giacche, camicie e pantaloni, ai quali si aggiungono tavole da skate e un inaspettato set di Kubrick realizzati da Medicom Toy nelle dimensioni 100% e 1000%. Ogni prodotto raffigura grafiche originali in tutta la loro oscurità che ben si accosta alla firma del brand newyorkese.
La release è fissata per il 16 settembre in store e online alle ore 12:00.