Ci sono artisti in grado di lasciare un segno indelebile sulla storia musicale di un Paese e se si pensa alla musica italiana, quantomeno quella degli ultimi 10 anni, è impossibile non includere Calcutta tra questi nomi. Per questo motivo, la sua presenza sul magazine cartaceo di Outpump, l’issue 4, è una celebrazione del suo percorso artistico e del suo impatto sulla scena italiana nella sua totalità che spazia dai giovani ascoltatori ai colleghi musicisti.
Edoardo D’Erme è un artista unico, non per modo di dire. Il suo modo di approcciare la vita professionale è infatti in totale controtendenza rispetto a quello di ogni altro cantante: non è attivo sui social, non fa praticamente mi featuring, non fa apparizioni televisive, non fa spot o posizionamenti commerciali. Insomma, Calcutta fa di tutto per passare sottotraccia ma ha sempre gli occhi addosso perché è uno dei pochi che al giorno d’oggi ha messo al centro della sua narrazione la musica. Sembrerebbe ovvio, il punto di partenza per ciascun artista, eppure non è così scontato in questa era di cosiddetta “musica usa-e-getta”, in cui i dischi durano pochi giorni. Calcutta si è concentrato solo sullo scrivere testi sempre più pieni di significato, identitari per un pubblico ogni giorno più ampio, e sul comporre linee melodiche progressivamente più ricche ed elaborate. La scelta di Calcutta lo sta premiando perché i suoi dischi non invecchiano, piuttosto maturano, creando sempre più desiderio nel suo pubblico di ascoltarli dal vivo, data dopo data.
Calcutta non compare su una copertina di una rivista dal 2017, quando l’unico disco da lui pubblicato per Bomba Dischi era Mainstream, l’album che lo portò al grande pubblico. Anche le sue interviste sono solitamente un misto di caos e ironia, mai realmente profonde, mai realmente intente a raccontare qualcosa di sé. La sua cover story con Outpump rappresenta un vero e autentico viaggio nella testa e nel cuore di Calcutta dal momento che, forse per la prima volta, si è raccontato al noto giornalista, autore e produttore Carlo Antonelli parlando delle proprie ossessioni, della sua famiglia, del suo concetto di intimità e del suo rapporto con il palco. Una profonda intervista a un cantautore di questo livello non poteva che essere supportata dagli scatti di Renzo Chiesa, il fotografo che più di tutti ha impresso su pellicola i cantautori italiani. Proprio a Renzo Chiesa si devono alcune delle foto più leggendarie della musica italiana, tra cui la copertina di “Dalla” di Lucio Dalla, ma anche altre copertine di Enzo Jannacci, Paolo Conte e molto altro.
Calcutta è sulla cover del nuovo numero del magazine cartaceo di Outpump in uscita giovedì 19 settembre.
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