Il negozio in cui avete comprato la vostra prima sneaker, ve lo ricordate?
Io sì ed è per questo che ho voluto intervistare Davide Cipriani, proprietario di Benihana Skateshop nella mia città natale, Ortona, in provincia di Chieti. Oltre ad essere un ottimo owner, infatti, è anche stato una guida nella mia fase adolescenziale fatta di skateboarding e disastri, e adesso è un ottimo amico con cui scambiare opinioni sui nostri progetti.
Ho cambiato spesso modo di vestire, iniziando dalla prima DC shoes, che se la guardo ora mi chiedo cosa ci azzeccasse con il mio stile, passando per i primi brand un po’ più di nicchia, le camicie di flanella e finendo con i jeans skinny. Davide, però, ha saputo sempre consigliarmi passando anche interi pomeriggi a chiacchierare.
Penso, perciò, che anche se gli acquisti online vi permettono di trovare prezzi più bassi, il rapporto umano è ancora una componente importantissima nella scelta del proprio stile.
Ma bando alle ciance e partiamo subito con le domande:
Com’è nata l’idea di aprire uno skateshop? Raccontaci il tuo background e il percorso che ti ha portato a fare questa scelta di vita
Lo shop nasce nel 2004 con l’intenzione di aprire uno skateshop a prezzi popolari. Partendo in sordina, piano piano grazie anche ai local che hanno sempre supportato lo shop, ha avuto un incremento negli anni e grazie a dio continuo a campare facendo ciò che mi piace.
In una realtà come quella attuale, dove gli shop online spesso e volentieri stanno prendendo il posto degli store fisici, come hai scelto di muoverti? Stai pensando di intraprendere anche tu questa scelta o hai deciso di mantenere il rapporto con il cliente?
Semplicemente faccio offerte che il cliente non può rifiutare. Sono sempre attento a ciò che succede anche negli shop online, perciò cerco di offrire sempre il miglior servizio possibile, sia per sconti che per supporto after buy. Il vantaggio di non avere altri dipendenti mi permette di venire incontro al cliente, e poi diciamoci la verità, già trovare un capo allo stesso prezzo di uno shop online e avere la possibilità di provarlo è un gran bel vantaggio.
Come scegli le collezioni per il tuo shop? Segui il tuo gusto o la domanda della clientela?
Di base scelgo ciò che preferisco, spesso sul serale mi fossilizzo sul canale Youtube di Thrasher e automaticamente trovo qualche spunto per far scoprire cose nuove al cliente. È successo con Welcome e ISLE prima che l’hype salisse, sta succedendo con Rip n’Dip e altri brand che presto arriveranno in shop, ma comunque me ne frego abbastanza delle mode, cerco sempre di mantenere un’impronta personale in ciò che riguarda lo shop, anche perché mi rappresenta in tutto e per tutto.
So che la crew di cui fai parte (Badasscoast) sta diventando una realtà importante anche al di fuori dell’Abruzzo. Raccontaci di progetti futuri e dello stato attuale dello skateboarding in Abruzzo
Siamo una grande famiglia prima di tutto. Poco fa è uscito un progetto particolare chiamato Beat & Grip in collaborazione con WNDRFL, nel tentativo di unire musica e skate, da sempre due realtà molto vicine. Vi consiglio di buttare un occhio sulla pagina Facebook Badasscoast dove potrete trovare anche la nostra precedente collaborazione con Chef Family, nel video Genuine Street Flavour girato a Pescara che tra l’altro è finito anche su Transworld o anche le lines di Michele Pace girate a Barcellona per MACBA Life. Per il resto siamo una realtà nata da poco che piano piano sta crescendo, facendo quello che più gli piace, ovvero andare in skate, aldilà di qualsiasi alta ragione. Abbiamo in serbo dei progetti davvero assurdi, ma non posso dirvi altro sennò rischio l’esecuzione capitale da Badass Mars, ovvero il grande boss della family.
I brand skateboarding e streetwear stanno sempre più sconfinando nell’high fashion, vedi Supreme x Louis Vuitton. Pensi che sia positivo per far conoscere questo sport a quanta più gente possibile oppure pensi sia una profanazione di un mondo che ha sempre avuto le sue ferree regole di appartenenza?
Lo stile non si compra con i soldi, questa è una legge fondamentale. Comunque non ho mai capito tutto questo hype attorno a brand come Supreme e Palace al di fuori del mondo skateboarding, la reputo una cosa abbastanza ridicola, soprattutto per chi non sa minimamente di cosa si parla, le peculiarità e il perché determinati brand rappresentano quello che rappresentano per alcuni di noi. In generale comunque noto spesso che c’è poca knowledge, basta vedere un brand addosso a qualcuno e subito parte la scalata, senza sapere magari che quel brand o quella collezione vuole lanciare un determinato messaggio.
Grazie Davide per l’opportunità di fare quattro chiacchiere e in bocca al lupo per il futuro!
Sì ok dai basta con sti convenevoli, vai a prendere due caffè!