Outtalks: SGAMO

Questa volta per la nostra rubrica Outtalks ci siamo spostati nelle terre pugliesi, più precisamente a Bari, per intervistare Alessandro “Sgamo” Nuzzo. Gli abbiamo fatto qualche domanda sul suo lavoro ed ovviamente sulle sue passioni. Ecco cosa ci ha risposto.

Quanto è cambiato Alessandro dal rilascio dell’ep “They Stole My Laptop Twice”?

Penso di essere nel mezzo di un percorso in cui se non sei bravo a convertire le esperienze in evoluzione, sei fritto. Per questo non credo di essere mai realmente cambiato, solo evoluto. E’ anche vero che è un dato di fatto che da allora siano successe alcune cose. Mi son ritrovato a mettere musica in alcune capitali europee, ho ricevuto il primo bonifico a tre zeri con causale “dj sgamo” e ho passato tante ore in studio per comporre nuova musica. Se non è abbastanza, ho avuto modo di vedere da vicino intrighi e inganni nel mondo dello spettacolo, e questa cosa mi rende oggi più paranoico ma anche molto più preciso.

Abbiamo avuto modo di vedere più volte le tue foto su Instagram ricondivise da siti di spessore come Highsnobiety (nella loro rubrica Snobshots) e Grailed. Quanto tempo passi a curarle e soprattutto quanto contano per il tuo lavoro?

Ho sempre badato molto alla mia immagine, tranne quando sono caduto nel vortice delle feste tekno. Esperienza che mi ha distratto dal mio percorso ma a cui devo tanto, sicuramente nell’aspetto più legato alla consolle. La prima volta che mi è stato detto “Fatti due foto” è stato quando mi son rivolto ad un ufficio stampa per la promozione del mio EP che hai citato sopra. Usai le foto scartate da loro per comunicare alcune novità sui miei social e il numero delle interazioni schizzò alto come mai prima di quel momento. Siamo in un periodo in cui il pubblico preferisce “vedere” la musica più che ascoltarla. Penso ad alcuni casi particolari in Italia in cui il contenuto artistico ormai è pari a zero, ma tra meme e vestiti firmati, il pubblico recepisce e si appassiona.

Cosa deve fare un dj? Io personalmente quando vedo i video delle routine scratch mi annoio: fanno quasi tutti le stesse cose! Lo stesso quando vado alle serate dove ci sono dj poco bravi che mixano male, non riesco ad identificarmi. Per questo ho preferito una mia via di comunicazione, basata sulla mia immagine in pole position. E funziona, anche perché come dici, sono finito in poco tempo su pagine importanti, anche carta stampata. Per i colleghi che si lamentano e mi accusano di essere un poser? Sono tutti invitati a festeggiare ad una mia serata, magari al Curtis Wolf (Roma), sono sicuro di avere le armi per farli ricredere.

Passiamo ad una tua passione, le sneakers. Sappiamo che adori le Air Max 95 e abbiamo potuto ammirare il bellissimo custom che avete ideato tu e Piergiorgio del Papa omaggiando i colori italiani. Parlacene.

Questa cosa delle sneakers è gigante e le Air Max in generale sono la mia scimmia. A 20 anni ero a ruota di Jordan, ma mi sono sempre concentrato sulla 3, 4 e 6, ovvero quelle con l’Air Unit visibile. Credo che quindi sia stato il minimo, crescendo, essermi appassionato poi al mondo Air Max, che reputo un fenomeno più vicino a noi in quanto più street/europeo. L’Air Max 95 in particolare per me è la scarpa perfetta. Ne avrò possedute almeno 20 colorazioni diverse. Mi ricordano le strade di Londra, quando ho vissuto lì erano la scarpa di tutti i più cazzuti che incontravi per strada.

Per quanto riguarda il custom, Piergiorgio è stato bravissimo. Mi ha dato retta da subito, mandandomi decine di rendering e alla fine abbiamo concluso così. Il risultato è stato anche apprezzato all’estero ed è finito meritatamente sulle pagine di Sole Supplier. Curiosità: All’inizio la 95 neon era una delle sneakers che mi piaceva meno, la vedevo ad Veterano dei graffiti della mia città. Probabilmente ne ricomprava una nuova ogni anno, ma io non ne capivo il potenziale. Ci fossi arrivato prima, adesso chissà che pezzi mi sarei potuto aggiudicare.

Spostiamoci nella musica, qual è il pezzo/cd che ti ha stupito di più nell’ultimo periodo e perché?

“Stavo pensando a Te” di Fabri Fibra è sicuramente il mio pezzo del momento, ci sono certe parole che dedicherei contemporaneamente a mia madre e alla mia immaginaria fidanzata che verrà. Ma ne butto qualche altra in fila così come mi vengono. Tra le nuove trovo irresistibili “Senza nessun dubbio” di Laioung, “Unforgettable” di French Montana, “Ad un passo da te” di Mina e Celentano e “Redbone” di Childish Gambino. Un’altra traccia che non smetto di ascoltare da settimane è “Hercules” di Aaron Nevile, registrata nel 1973. Brano che miscela perfettamente tutti gli elementi che mi fanno bene all’anima.

Cosa c’è nella mente di Sgamo in questo momento?

La mia mente va velocissima, al contrario del posto in cui sono adesso. Dopo mesi in giro tra Europa e Italia, sono tornato a casa di mia madre a Bari per farmi un po’ i conti nelle tasche. Sono molto ambizioso e sento che con un po di impegno Sgamo possa diventare una macchina perfetta che generi intrattenimento, denaro e cultura. So di non essere nato nella città dei sogni ma ci voglio sperare. Ho della musica pronta, altra musica in lavorazione e tanta tanta fiducia nel futuro, che sembra sempre più vicino.

Infine, grazie ad alcune menti della mia zona abbiamo messo insieme #teampuglia, un collettivo dedicato a Streetwear e Lifestyle. Per ora siamo solo un gruppo su Facebook, ma abbiamo belle idee e stiamo procedendo molto velocemente. Seguiamo le linee guida di altri punti di riferimento molto forti come The Basement (in Europa) o Flames (in Italia) e intendiamo farci sentire con eventi e non solo, anche grazie a Maison Studio (store punto di riferimento nella mia città per questo ambiente) che ci ospita regolarmente per i nostri meet up.

https://www.facebook.com/homestudioscompany/videos/217932438666289/

 

CREDITI

Photos: Dawid Marek Szykula

Clothes: Tommy Jeans, Astrid Andersen
Maison Studio Bari [email protected]
Owner: Enrico Fanelli