Forse non tutti sanno che Jun Takahashi, oltre a essere riconosciuto come uno degli stilisti giapponesi più importanti di sempre, è anche un abile pittore. Da circa una decina di anni egli ha infatti iniziato a dipingere per hobby, alternando i suoi impegni da direttore creativo di UNDERCOVER con delle rilassati sessioni di pittura nella sua casa o nel suo studio.
Takahashi si può considerare un artista autodidatta a tutti gli effetti. Non ha preso alcuna lezione, ma ha cercato di affinare la sua tecnica soltanto facendo pratica. Ed è proprio dagli errori che è nata la sua cifra stilistica. Una volta terminati i primi dipinti egli si sentiva infatti insoddisfatto dal modo in cui apparivano gli occhi dei soggetti da lui disegnati, così decise di oscurarli con delle pennellate. Il risultato corrispondeva a quell’idea di “bellezza eccentrica” costantemente perseguita dal designer nel corso di tutta la sua carriera, motivo per cui ha scelto di dare un significato all’imperfezione richiamando la filosofia wabi-sabi.
La cosiddetta serie di “ritratti senza occhi” non era inizialmente stata concepita per essere esposta al pubblico. Tuttavia, spinto da un sempre più crescente senso di soddisfazione, Jun Takahashi ha recentemente deciso di inaugurare la sua prima retrospettiva alla GALLERY TARGET di Tokyo.
La mostra, intitolata “THEY CAN SEE MORE THAN YOU CAN SEE”, presenta una trentina di opere tra dipinti a olio e sculture in bronzo ispirate a Grace, l’iconica creatura ultraterrena che è apparsa più volte nelle collezioni di UNDERCOVER. I soggetti principali dei quadri, talvolta coperti da degli eterei veli di seta, sono invece musicisti e volti appartenenti al mondo del cinema che hanno avuto un impatto significativo sulla vita dell’artista, da David Bowie a Patti Smith, passando per Utada Hikaru, Yumi Matsutoya e Alfred Hitchcock.
Anche se egli stesso ammette che la scelta dei colori da applicare alla tela è senza ombra di dubbio influenzata dal suo background nel fashion system, Takahashi considera in modo del tutto differente le sue attività da stilista e da pittore. A tal proposito, queste sono state le sue parole: “Quelli dell’arte e della moda sono processi e concetti completamente diversi. La pittura è più personale.”.