Perché la “riedizione” degli 85 Denim di UNDERCOVER fa discutere?

Di recente UNDERCOVER ha annunciato l’uscita di un nuovo paio di pantaloni denominato “Heavy Distressed Denim Pants”, i quali saranno acquistabili questo weekend in esclusiva al ComplexCon. Improvvisamente però sui social si è scatenata una polemica che ha visto riempire il profilo Instagram del brand di commenti alquanto discutibili.  

UNDERCOVER non è più lo stesso”, “Non avrebbero dovuto toccare gli 85” si legge scrollando il post. Questo perché dietro a tali jeans si cela una preziosissima reference d’archivio che in molti hanno forse interpretato nel modo sbagliato.

In un momento in cui alcune firme della moda come Raf Simons, Dolce&Gabbana, Gucci e Valentino hanno riscoperto il loro passato proponendo delle capsule Redux, anche il brand di Jun Takahashi ha voluto puntare sull’effetto nostalgia

I cosiddetti “Heavy Distressed Denim Pants” richiamano infatti uno dei pezzi più iconici e culturalmente rilevanti dell’etichetta giapponese, ovvero gli 85 Denim della collezione autunno/inverno 2005 “Arts & Crafts”, presentata a Parigi con un eclettico susseguirsi di look genderless avant-garde d’ispirazione punk/goth.

La versione originale dei rarissimi 85 Denim è attualmente considerata uno degli item più ricercati dai collezionisti ed è per questo che su alcuni siti di resale come Grailed è possibile trovarli a prezzi intorno ai $10.000. A renderli così desiderabili non è solo il loro design dall’aspetto vintage, ma il procedimento con cui sono stati realizzati: il tessuto si presenta infatti logorato, distrutto e riparato grossolanamente attraverso metodi artigianali che si avvalgono delle famose tecniche Boro e Sashiko, le quali riassumono perfettamente il significato dell’estetica Americana e di come il Giappone ha saputo rielaborare l’abbigliamento proveniente dagli Stati Uniti.

Il modello presentato recentemente vanta più o meno le stesse caratteristiche, con tanto di dettaglio dedicato al tatuaggio di Patti Smith sul ginocchio. Tuttavia, non è indicato da nessuna parte che si tratta di una riedizione e perciò, anche se la qualità del prodotto dovesse essere inferiore o la messa a confronto non dovesse essere perfetta, non ha senso lamentarsi. 

Ci sono inoltre altri due fattori che hanno fatto infuriare gli utenti di internet. Il primo consiste nel fatto che un nome ritenuto “di nicchia” come UNDERCOVER sia presente tra gli ospiti di ComplexCon, evento solitamente associato ai fenomeni dell’hype e del resell più estremo. Il secondo invece, decisamente più bizzarro, riguarda alcune persone che hanno individuato il capo di Jun Takahashi come una “copia” di creazioni appartenenti a Givenchy, 1017 ALYX 9SM o alcuni designer emergenti, i quali evidentemente non erano a conoscenza della storicità di tali jeans.