Perché Temu è addirittura peggio di Shein?

Lanciata sul mercato nel 2022, Temu è diventata nel 2023 l’app più scaricata negli Stati Uniti. Solamente lo spot mandato in onda durante il Super Bowl per ben due volte, per la modica cifra di $14 milioni, ha infatti generato un incremento del 45% dei download e degli utenti attivi giornalieri, che da allora non hanno smesso di crescere.

Con il suo claim “compra come un miliardario”, Temu compete con piattaforme quali Shein, Wish e Alibaba, eppure i suoi prezzi sono addirittura più bassi. Ad esempio, si possono trovare auricolari wireless a €4.58, orologi al quarzo a €3.22 e occhiali da sole SUPKLEY a €5.98, tutto compreso di spedizione e reso.

Ma come è possibile tutto ciò? Temu permette ai clienti di giocare per vincere premi, di guadagnare credito convincendo gli altri a iscriversi alla piattaforma e promuove lo shopping condiviso: si possono quindi creare gruppi e usufruire di sconti all’ingrosso. Più persone acquistano uno stesso prodotto, più il prezzo si abbassa. Inoltre, al contrario di altri quali Shein, Temu non produce: opera soltanto come marketplace, occupandosi di fatto principalmente delle spedizioni di prodotti, facendo da collegamento tra fornitori e consumatori. Ma questo basta a giustificare dei prezzi così bassi?

Secondo Bloomberg no. L’azienda ha recentemente condotto un’inchiesta sulla catena di approvvigionamento di Temu e ciò che è emerso è che gran parte dei prodotti venduti provengono da aziende situate nella regione autonoma dello Xinjiang, in cui i dipendenti lavorano quasi in condizione di schiavitù. Nello Xinjiang vivono infatti circa 11 milioni di uiguri, popolazione musulmana di lingua turca, che, secondo quanto emerso da rapporti e testimonianze, vivono in condizioni inaccettabili: rinchiusi a migliaia in campi di detenzione e costretti ai lavori forzati.

Ovviamente, oltre allo sfruttamento, i prezzi incredibilmente bassi – e il conseguente iper-consumismo – comportano una pessima qualità e una minaccia per quanto riguarda l’inquinamento.