I prototipi di Nike realizzati con l’AI e i consigli degli atleti

Nel contesto di Nike: On Air a Parigi, il gigantesco evento organizzato da Nike nella capitale francese insieme ai propri asset in vista delle Olimpiadi, il brand americano non ha solo svelato nuovi prodotti e innovazioni che vedremo utilizzati nel mondo dello sport e del lifestyle nel 2024 e 2025, ma anche una serie di concept futuristici che uniscono ricerca e innovazione. Il progetto si chiama A.I.R, Athlete Imagined Revolution, e consiste in 13 creazioni uniche studiate specificatamente per altrettanti atleti e i rispettivi sport, figure di assoluto livello mondiale: Kylian Mbappé, Victor Wembanyama, Erling Haaland, Vinicius Jr., Sam Kerr, A’ja Wilson, Sha’Carri Richardson, Eliud Kipchoge, Dina Asher-Smith, Rai Benjamin, Faith Kipyegon, Zheng Qinwen e Diede de Groot. Calcio, basket e atletica diventano quindi il focus del futuro di Nike e dei suoi designer.

Questi progetti nascono da una commistione tra i feedback diretti degli atleti, i dati rilevati dai loro movimenti, il lavoro dei designer di Nike e il supporto dell’AI per un mix di performance e look mai visti prima.

Come nasce questo iter? Il primo passo consiste nell’ascoltare la voce dell’atleta così da capire come farlo migliorare nell’azione della propria attività sportiva. Gli insights degli atleti fungono da stimoli per i designer di Nike ma non sono abbastanza per creare un prodotto finito. A loro spetta realizzare un prodotto che comunichi la personalità dell’atleta, la sua voce, ma per fare ciò hanno bisogno di non sminuire il lato tecnico, la performance pura, e per questo sono stati utilizzati i dati del Nike Sport Research Lab (NSRL). Successivamente i designer hanno aggiunto un nuovo elemento alla conversazione: l’AI. Questa non è servita tanto per creare l’effettivo design, piuttosto è stata affiancata a strumenti procedurali per la generazione rapida di forme e snellire i processi creativi. Il processo ha quindi portato allo sviluppo di 13 calzature che non solo danno nuova immagine al futuro di Nike ma concepiscono dei nuovi utilizzi per le unità Air che vengono totalmente ristrutturate.

Il progetto rimane bello e ambizioso in teoria, il problema è renderlo concreto. Nike però ci ha provato davvero tramite nuove tecniche quali schizzi immersivi in 3D e progettazione computazionale. L’obiettivo dello Swoosh era arrivare a una prototipazione rapida così da lavorare sulle imprecisioni migliorabili già con il prodotto tangibilmente in mano. Il risultato? Non più settimane di tempo per passare dalla progettazione al prodotto, ma poche ore, inclusa la modellazione dell’unità Air grazie alle stampanti Air MI che Nike ha creato appositamente.

Considerando queste innovazioni e queste proposte tecniche, è impossibile prevedere fino a dove potranno arrivare le calzature sportive nel prossimo futuro. Non possiamo nemmeno sapere se Mbappé, Wembanyama e gli altri atleti coinvolti potranno utilizzare realmente questi modelli nel prossimo futuro, ma di certo è che abbiamo davanti a noi il futuro delle calzature, delle signature line soprattutto, che potranno essere disegnate e testate in maniera sempre più veloce ed efficiente. Anzi, grazie alle nuove macchine Air MI entriamo nella nuova era delle unità Air, componenti che potranno avere sempre forme nuove e potenzialità diverse.