“Ho scritto il volume 9 con la stessa felicità con cui ho scritto il primo”. Con queste parole, Gemitaiz ci ha raccontato di come, nonostante sia passato un decennio ricco di successi, lo spirito con cui affronta la saga di Quello Che Vi Consiglio sia sempre lo stesso. Il nono e più recente capitolo ne è effettivamente la conferma: un sacco di ospiti, produzioni dal sound variegato – niente più beat editi, ma in compenso ben sei prodotte da lui stesso -, moltissime collaborazioni, voglia di sperimentare con flow, metriche e voce.
Il risultato ci ha catapultato nel passato, facendoci intraprendere un lungo viaggio sul viale dei ricordi, alla riscoperta dell’intera epopea targata QVC. Se qualche mese fa scrivevamo di come, forse, l’era dei mixtape sia per certi versi finita, rivivere ogni episodio della serie culto di Gemitaiz ci ha permesso – oltre che di versare qualche lacrima, ripensando alla nostra adolescenza – di riscoprire perle che avevamo dimenticato, e che ancora oggi brillano di luce propria, e meritano di essere riascoltate. La vera impresa è stata individuarne solo cinque per ogni tape, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Tra gli esclusi eccellenti ci sono gli episodi della saga “Veleno” con Madman, per il semplice fatto che meritano un approfondimento a parte!
L’uscita del primo capitolo di Quello Che Vi Consiglio risale all’ormai lontano 2009. Altri tempi, altri sound, altre abitudini. Ecco perché fa quasi sorridere, oggi, sentire Gemitaiz citare My Space nell’apertura di “34 Rime Pe Spiegatte Quanto Sei Bianco”, seconda traccia della tracklist. Il pezzo è ancora oggi un vero e proprio cult, un esercizio di tecnica e attitudine ineccepibile, sul beat di “Go Hard”, di Dj Khaled con Kanye West e T-Pain. Subito dopo arriva “Faccio Questo”, a ribadire il concetto, questa volta su una produzione che è al 100% un banger, “Put On” di Young Jeezy con Kanye West. Senza soluzione di continuità, segue “È Morto”, una rivendicazione fortemente hip hop, figlia di un periodo storico in cui lo status del rap non era minimamente paragonabile a quello odierno; la strumentale è quella di “Summer in the city” degli Wax and EOM, che a sua volta campiona un omonimo pezzo dei The Lovin’ Spoonful. “Real hip hop is back”: in “Hallelujah”, Gemitaiz non cambia né il titolo, né l’intro del pezzo originale (prodotto nientemeno che da Dr. Dre), e chiama a rapporto Maut e Jesto per un pezzo dalle atmosfere epiche. Chiude il quintetto “Sperare” con Jimmy, a tutti gli effetti un banger motivazionale, sulle note di “Run this town” di Jay-Z con Rihanna e Kanye West (quest’ultimo uno dei nomi più gettonati nella scelta dei beat di QVC 1).
Quello Che Vi Consiglio 2 arriva ad appena un anno di distanza dal primo, nel 2010. La prima traccia dopo l’intro è “Out of my way”, su produzione originale de Il Tre, uno sfogo senza peli sulla lingua. In “Fire” Gemitaiz chiama a raccolta Hube e Coez, ai tempi ancora attivi come Brokenspeakers, per un banger di rara potenza; ancora oggi i fan si chiedono da dove arrivi la strumentale. Arriva subito anche il secondo capitolo della saga di “Sperare”, e oltre a Jimmy, sulla traccia questa volta c’è anche Jesto, sulla gigantesca produzione di Just Blaze per “Diamonds and Mac 10’s” di Shyne. Le ultime tracce del mixtape virano su atmosfere più malinconiche, come nel caso di “Come me”, sul beat di “That’s Life” di Termanology, e la malinconica ma sognante “Vivere”, oggi su Spotify come parte della “QVC Collection”, poiché su beat inedito (che online qualcuno attribuisce allo stesso Gemitaiz, che però ai tempi teoricamente non era ancora produttore).
Il terzo capitolo della saga si apre con un’intro epica, che campiona “Rolling In The Deep” di Adele ma in stile Chipmunk Soul, per iniziare in quarta. Subito dopo è il turno di “Nato Estremo”, su una produzione di 3D, un pezzo dal taglio fortemente autobiografico. Mixer T firma invece il beat della traccia numero 9, diventata in poco tempo un vero e proprio cult per i fan di Gemitaiz, ossia la sua love song per eccellenza, “La ballata del dubbio”, col tempo anch’essa diventata una saga. Poco dopo è il turno di “Ti Piacerebbe”, prodotta da Dj 2P, un esercizio di stile e rap duro e puro, con due eccellenze, Ensi e il compianto Primo Brown. Una raffica di sberle ininterrotta. Il mixtape si chiude con “Giro di notte”, una delle tracce più apprezzate in assoluto di tutta la saga QVC, sulla strumentale di “Sail” degli Awolnation; un brano cupo e tormentato, e la produzione distorta ed elettronica degli Awolnation permette alla scrittura di Gemitaiz di dare il meglio di sé.
Siamo ormai nel 2013, col quarto capitolo c’è la transizione ufficiale a Tanta Roba Label, ma la tradizione continua. La terza traccia del mixtape è diventata leggendaria: “On the corner”, prodotta da Bassi Maestro, è una traccia da 80k visualizzazioni su Genius (“Veleno pt.4”, per dire, ne ha appena 60k) ed è considerata a tutti gli effetti una delle più grandi hit di Gemitaiz. Subito dopo c’è “Vivere pt.2”: nel sequel Gemitaiz ha coinvolto En?gma e Primo Brown, ed è l’ultima collaborazione con la leggenda dei Cor Veleno, prodotta campionando nientemeno che i The Beatles. “VMPSB”, acronimo di Vivere Male Per Scrivere Bene, è la seconda traccia più cercata su Genius di QVC 4, proprio dopo “On The Corner”, ed è un altro cult per i fan del rapper romano, sulla strumentale di “Battle Cry” di Joel Ortiz. In QVC 4 si chiude anche la saga di “Superman”, iniziata nel primo mixtape sull’omonimo beat di Eminem, e questa volta si adagia sulla produzione di “The Overly Dramatic Truth” di El-P. L’”Outro (Too Much)”, invece, arriva dall’omonima traccia in “Nothing Was The Same” di Drake.
Con QVC 5 siamo nel 2014, a due giorni di distanza dal 2015. La terza traccia in tracklist chiude l’iconica saga de “La ballata del dubbio”, su una produzione inedita di Stabber, portando con sé una bella dose di malinconia. La numero sei è invece “Le mille e una notte”, in collaborazione con Caneda e Luchè: uno storytelling vivido e intenso, sulla strumentale sognante di “Girl vs World”, di Nino Bless, contenuta in questo album. All’undicesimo posto troviamo “Decathlon”, in collaborazione con Ntò e Jack The Smoker, un banger rap sul beat di “NBA”, hit di Joe Budden con Wiz Khalifa e French Montana. Quello Che Vi Consiglio 5 inaugura anche la saga di “Si va”, con Gemello e Mystic One – il cui terzo capitolo è arrivato proprio con QVC 9 -, e sfrutta un sample da “Every Other Freckle” degli alt-J. Il mixtape si chiude con una bonus track, “Sail Rmxxx”, un remix di quella “Giro di notte” che chiudeva QVC 3, a dimostrare quanto quel brano sia entrato nel cuore dei fan di Gemitaiz.
Non solo strumentali americane, ma anche hit italiane: nasce così “Falsità e cortesia RMX”, terza traccia di QVC 6, sul beat di Big Joe per l’omonimo successo di Salmo, estratto dal Machete Mixtape III. “Lo faccio bene”, su un’ipnotica strumentale di Timbaland – eccezionale il giro di piano -, mette invece insieme Jack The Smoker e Achille Lauro, negli anni due habitué della saga QVC. La coppia d’oro Bassi Maestro – Mondo Marcio si riunisce invece su “Dancing With The Devil”, prodotta da Mixer T. “Si Va pt. 2” chiama di nuovo alle armi Gemello e Mystic One, e vede anche il ritorno di “Kanye West“, che in questo caso però è il titolo dell’evocativo brano degli Atmosphere da cui arriva il beat. L’outro pesca sempre dalla discografia degli Atmosphere: la canzone, una ballad agrodolce, riprende il beat di “The Last to Say”.
Siamo arrivati al 2016, e nel frattempo recuperare le strumentali delle hit americane si fa sempre più difficile, come ammesso dallo stesso Gemitaiz, che però continua a sfornare capitoli di Quello Che Vi Consiglio. Il primo singolo estratto si intitola proprio “Il Primo”, fortemente autobiografico, ed è su un beat di Mixer T. Tornano anche Killa Cali – ora Sebastian – e Jimmy – ora Yojimbo – nel nuovo volume, insieme in “Come no”, sul beat di “Wonderful”, di Casey Veggies con Ty Dolla $ign. La traccia successiva vede la coppia d’assi napoletana Coco – Luchè, che insieme a Gemitaiz danno vita a “Voodoo”, una lezione di flow che arriva probabilmente dal futuro, su quello che è a tutti gli effetti un type beat. “Come on baby” ci regala invece un dissacrante sfoggio di ironia firmato da Gemitaiz, Madman, Nitro e Pedar Poy, su una strumentale da pesi massimi, dall’omonima traccia di Saigon con Jay-Z e Swizz Beatz. Subito dopo è il turno di “Fratè”, dalle atmosfere decisamente più distese, sul beat di “So High” di Wiz Khalifa con Ghost Loft.
E siamo arrivati al penultimo capitolo, uscito nel 2018, e per la prima volta pubblicato sui digital store – in versione ridotta, ovvero solo i brani su strumentali inedite -, nonché il primo QVC a non vedere la partecipazione di Madman. Resistono però le strumentali edite, in questo caso di vere e proprie hit. È il caso di “Passa” con Tedua, che recupera “Drowning” di A Boogie Wit da Hoodie con Kodack Black, oppure “Non mi va”, interludio che riprende il beat di “Only 1”, a sua volta interludio di Travis Scott contenuto in “Not All Heroes Wear Capes” di Metro Boomin; o ancora “Codice PIN” con Carl Brave, che ci regala una strofa pazzesca dello stesso Carl, sul beat di “Sin” di London On Da Track, sui cui hanno rappato in origine Young Thug e Jaden Smith. Sempre dall’America arriva il beat di “Rossi” con Vegas Jones e Nayt, che è quello di “Walk It Talk It” dei Migos con Drake. Il punto più alto del progetto, però, probabilmente è “Senza di me”, che su un beat inedito de Il Tre mette insieme Gemitaiz, Venerus e Franco126, per una hit da 16 milioni di views su Youtube e più di 52 milioni di stream su Spotify. Capolavoro.