Negli ultimi anni abbiamo visto la nascita e la crescita del country rap. RMR è un nuovo enigmatico artista il cui pezzo “Rascal” sta facendo numeri incredibili, diventando la hit di marzo 2020 con un’inedita miscela di rap e country. “Rascal” è la tanto normale quanto stupenda evoluzione del percorso tra questi due generi simbolo del panorama musicale americano.
Ormai abbiamo imparato che l’associazione tra rap e country va ben oltre Lil Nas X. La figura del cowboy è storicamente connessa con la comunità nera già prima dell’abolizione della schiavitù, anzi il termine “cow boy” era nato proprio per gli schiavi neri, essendo “boy” un termine dispregiativo riferito agli schiavi dai proprietari terrieri, per forza di cose bianchi. Non è né il tempo né il luogo per approfondire questo tema dal punto di visto storico o etimologico, ma si tratta di un punto di partenza che vale la pena conoscere quando ricordiamo che Lil Nas X fu accusato di appropriazione culturale.
L’interpolazione delle sonorità country nel mondo del rap sono note. Bubba Sparxxx cominciò questo percorso già nel 2000, momento in cui però gli strumenti del country erano principalmente usati per fondersi con le sonorità rap dell’epoca, fatte di campionamenti e bassi potenti ma “sporchi”, tipici del dirty south.
Altri ancora cercarono di includere l’immaginario country, o più generalmente quello del far west, in sonorità tipicamente rap, come Master P. Forse il più lampante manifesto del country rap dell’epoca passata fu “Ghetto Cowboy” dei Bone Thugs-n-Harmony, dato che i riferimenti a quella cultura apparentemente così lontana si notavano nel testo, nel video, nel sound del beat e soprattutto dalla partecipazione di Jimmy “Z” Zavala all’armonica.
Tutto ciò ha portato a una deriva di suoni che ci conduce ai giorni nostri, in cui il country rap arriva finalmente a un’evoluzione. Anzi, a più evoluzioni: quella di Lil Nas X e quella di RMR. In che senso? Lil Nas X prende tematiche e qualche suono del country, su beat essenzialmente trap, specie per quanto riguarda le batterie, ripercorrendo la strada già intrapresa da Young Thug qualche anno prima. Ecco quindi che Lil Nas X sale a cavallo, si mette cappelli da cowboy e tutto ciò che ne deriva.
Il percorso di RMR è quantomeno diverso, sicuramente per quanto riguarda il suo primo pezzo, “Rascal”. Il pezzo diventato ormai la hit di marzo 2020 è un pezzo interamente country, una rivisitazione di “Bless The Broken Road” dei Rascal Flatts, del 2005.
RMR ha quindi ripreso un successo che non solo rientra nel genere dei “vaccari”, ma si rispecchia più precisamente nel genere country pop, ovvero quella visione più radiofonica, edulcorata e luccicante delle ballate “alla Garth Brooks” che ha permesso ad artisti come Carrie Underwood, Taylor Swift e Rascal Flatts stessi di superare le barriere del genere, facendo ballare i fan di città quanto quelli di campagna. Il country pop esisteva già negli anni ’50 ma i sopracitati cantanti del ventunesimo secolo hanno riscritto il genere, miscelando il sound originario con quanto di più pop commerciale anni ’90 si potesse fare. Per questo il pezzo di RMR è importante, perché ha ribaltato un genere che altri artisti prima di lui hanno ribaltato. RMR si sta addossando l’odio dei fan di artisti come Carrie Underwood e Taylor Swift, le stesse cantanti che all’epoca subivano le critiche dei puristi del country.
L’immaginario di RMR ha portato “Rascal” a un livello successivo. Antiproiettili Saint Laurent, scarpe e calze Gucci, grill d’oro, catene e bracciali con diamanti, maglia Off-White, passamontagna e armi semiautomatiche, il tutto in un giardino sul retro di una casa di periferia. Se Pieter Paul Rubens fosse vivo per dipingere la massima espressione del barocco nel 2020, lo farebbe così.
Il testo di “Rascal” va solo a rafforzare quanto detto in precedenza, sempre in opposizione alla versione del country rap di Lil Nas X. Le delusioni amorose tipiche anche del country pop si mischiano a temi tipici della trap, quali la denuncia della povertà delle periferie, i soldi rapidi dello spaccio, il supporto per gli amici del blocco e la voglia di sperperare il denaro fatto insieme a questi ultimi in frivoli simboli di rivincita sociale come automobili e gioielli. E ovviamente, anche e soprattutto l’odio per la polizia, il vero fil rouge del pezzo. L’odio per l’autorità elimina il confortevole cuscino che accomodava le teste e le orecchie dei fan del country pop, sostituendolo con una cortina di spine che si riconduce al tema dello spaccio. “Fuck 12” va infatti a indicare un insulto ancora più specifico ai membri della DEA, la sezione della polizia americana dedicata al traffico di stupefacenti.
La bio dei profili di RMR recita, non a caso, “DRUG DEALING is a lost art”, frase che dovrebbe anche titolare il suo primo EP, atteso in primavera, secondo quanto riportato da The FADER.
This much I know, it’s true
RMR – Rascal
I came up and so could you
And fuck the boys in blue
Fuck ‘em all
Fuck 12, fuck 12
Fuck 12, fuck 12
Il talento di RMR è comunque innegabile. In pochi giorni ha raggiunto quasi mezzo milione di ascolti su Spotify e sta per raggiungere il milione di visualizzazioni su YouTube, nonostante sia stato temporaneamente bloccato, molto probabilmente per il mix di tematiche e armi in vista. Ingiusto? Probabile, d’altronde anche Lil Nas X fu escluso dalle classifiche country. Il super producer e discografico Timbaland ha commentato duramente in merito, aggiungendo di non sentirsi così entusiasta per un artista da molto tempo a questa parte.
La qualità vocale di RMR si nota anche da Twitter, in cui troviamo anche pochi secondi in cui canta “Find Your Love” di Drake per le strade di New York.
Seguendo il già citato report di The FADER, RMR ha sempre ascoltato rap quanto country, motivo per cui il mix creato per l’occasione è una conseguenza naturale. In questi giorni il nuovo pupillo di Timbaland dovrebbe rilasciare un nuovo pezzo con una sonorità assimilabile a quella dei Matchbox Twenty, ovvero un pop rock, post grunge tipico del periodo a cavallo tra anni ’90 e primi 2000. Nell’estrema curiosità, non dobbiamo stupirci; non solo per via del talento di RMR, ma anche per quanto presente sullo spoglio profilo twitter del rapper.
Se “Drug dealing is a lost art” dovesse reinterpretare anche il pop rock e il post punk come sta provando a fare con il country rap, avremmo davanti un disco di cui parleremo per molti anni a venire.